Via d'uscita
Volodymyr Zelensky lo ha capito: con la Russia di Putin toccherà trattare
L’anomalia più eclatante era quella di pretendere di intavolare trattative di armistizio con la Russia ma senza la Russia. Anche Volodymyr Zelensky si è finalmente convinto che la pace, guarda un po’, si cerca proprio con il nemico, mica con gli amici tifosi e con i simpatizzanti. E per l’Ucraina non c’è conferenza internazionale che tenga senza tirare dentro Mosca, considerato pure che per il Cremlino le cose possono andare avanti senza problemi per sfinimento dell’avversario. E così, scendendo sul mondo reale, il presidente ucraino si è detto favorevole alla presenza della Russia a un vertice di pace proprio a Kiev. Prima che malauguratamente vi arrivino i soldati russi. La situazione sui fronti di guerra è pressoché in stallo, poiché Vladimir Putin assai probabilmente i suoi obiettivi strategici li ha già colti e l’annientamento dell’Ucraina sul campo di battaglia sarebbe troppo per lui e per i Paesi del concerto internazionale che stavolta non gliela farebbero passare. La sbandierata controffensiva ucraina è passata dalle cartine militari al cassetto dei sogni e le Wunderwaffen occidentali sono poche, risicate nelle consegne e dilazionate nel tempo: tre fattori che rendono manifesta l’impossibilità di ricacciare indietro i russi e riportare indietro le lancette della storia e i confini nazionali. (...)