Occhio al caffè

Daniele Capezzone: "Rodotà e Cuzzocrea? Trump risponderà: e sti ca***!"

Eccoci ad "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Si parte da quello che i giornali non hanno potuto fare per ragioni di tempo: il video dell'arrivo di Trump alla convention repubblicana, con orecchio bendato, dove è stato accolto dal coro "fight! Fight! Fight!", premette il direttore per poi raccontare quanto accaduto nella notte italiana.

Quindi la scelta del candidato vicepresidente, "personaggio che meriterebbe una spiegazione articolata che oggi i giornali non vi danno, prevalgono le caricature. Si parla di J.D. Vance, una figura complessa, che in epoca non sospetta - 2015-2016, al tempo della prima discesa in campo di Trump - era uno scrittore". "Vance e Trump non si presero in simpatia, poi però il primo si è avvicinato e il secondo ha sostenuto il primo fino a farlo diventare senatore. Negli ultimi mesi è schierato tra coloro che hanno cercato di sistematizzare il pensiero di Trump". Una storia interessante, analizzata nel dettaglio da Capezzone, secondo cui "Trump si sente talmente forte da voler indicare anche il suo successore, il salto generazionale, imponendo una sorta di Maga generation. Ma queste considerazioni sui giornali di oggi non le trovate". 

Troviamo però altro. "In compenso ci danno soddisfazioni per questa rassegna Avvenire, Repubblica e Stampa che ci confermano la convinzione che già ci avevano dato ieri: chi è il colpevole dell'attentato a Trump? Elementare: Donald Trump! Immaginatevi a Milwakee quando tra qualche ora diranno: Rodotà, Mancuso e Cuzzocrea la stanno attaccando forte!. Lui risponderà... stica***. No, ovviamente dirà di essere profondamente preoccupato: l'attacco a tre punte della Stampa non può essere sottovalutata", commenta con sarcasmo il direttore.

"Capitolo Europa e il voto per il rinnovo di Ursula von der Leyen. L'antifona la abbiamo capita: non ci saranno accordi strutturali, espliciti. Resta da capire se il portafogli al commissario italiano concesso da Ursula sarà adeguato o meno", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.