Tycoon
Trump, "un nuovo leader, per alleati e avversari": Repubblica ora trema davvero
"La risolutezza con cui Trump si è rivolto ai militanti, grondando sangue per la pallottola del cecchino Thomas Matthew Crooks, incitandoli 'Lotta! Lottiamo!' proietta a Milwaukee un nuovo leader, per alleati e avversari": a scriverlo è Gianni Riotta su Repubblica, commentando il fallito attentato all'ex presidente americano mentre teneva un comizio a Butler, in Pennsylvania. Il tycoon, in corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca, nonostante la ferita all'orecchio, è comunque riuscito a rivolgersi alla folla, alzando il pugno e incitando tutti a continuare a combattere. Un gesto che secondo molti lo accredita già come vincitore alle presidenziali di novembre contro Biden, che nel frattempo è già dato per sconfitto. Di questo sembrano essersi accorti anche a Repubblica.
E il commento di Riotta oggi lo dimostra. Secondo l'editorialista, gli sbagli del passato sono offuscati da quanto successo all'ultimo comizio: "Questa narrativa, la geremiade dei party, dossier loschi, amorazzi all’ombra dell’amico pedofilo Epstein, fino al golpe fallito dei miliziani nel gennaio 2021, finisce nel bric a brac del passato, offuscato da video e immagini intrepide del comizio a Butler, che il web rilancia onnivoro. L’istantanea del fotografo Associated Press Evan Vucci, Premio Pulitzer che potrebbe adesso fare il bis, partorisce il nuovo Donald Trump, con cui dovranno fare i conti amici e nemici, America e mondo".
Facendo una previsione su quanto potrebbe succedere in caso di vittoria del tycoon, Riotta ha sottolineato: "Se tornasse alla Casa Bianca Trump II non avrebbe rispetto per l’establishment di Wall Street, militare e culturale che lo intimidiva nel 2016, l’amministrazione sarà fatta da persone fedeli, quelle che, da oggi, ascolteremo alla Convenzione, e da nuovi magnati alla Elon Musk di Tesla X, che gli proclama fedeltà dopo l’attacco. Donald Trump II ha debuttato con un comunicato pacato che parla di unità, ma chi lo conosce da allievo di Roy Cohn dubita che duri".
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