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Biden e la "punturina nel sedere": Trump, bomba-droga alla vigilia del faccia a faccia in tv

Si scalda già il clima alla vigilia del primo, forse già decisivo confronto in tv tra Donald Trump, candidato repubblicano alla Casa Bianca, e il presidente democratico Joe Biden in vista delle elezioni di fine anno.

Il tycoon (sconfitto da Biden nel 2020 da presidente uscente) ha un vantaggio di 4 punti percentuali su Sleepy Joe tra i probabili elettori nel voto presidenziale di novembre: è quanto rileva un sondaggio New York Times/Siena secondo il quale il 48% dei probabili elettori preferirebbe Trump, rispetto al 44% favorevole a Biden. Il sondaggio è stato realizzato tra il 20 e il 25 giugno su un campione di oltre 1.200 elettori registrati, ma il faccia a faccia in tv nella notte italiana potrebbe vistosamente cambiare gli equilibri. E a giudicare dalla scarsa brillantezza messa in mostra dal presidente democratico in questi ultimi mesi, la probabilità che la forbice si allarghi ancor più a favore di The Donald è grande.

 

 

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Su questo punta Trump, particolarmente aggressivo: "Voglio un test antidroga per il corrotto Biden", è l'ultimo slogan sganciato in campagna elettorale. Non è la prima volta, che il repubblicano alza i toni: come ricorda il Corriere della Sera, "nel 2016 disse che Hillary Clinton era "pompata" durante il primo dibattito", nel 2020 "sostenne che Biden avesse ricevuto una puntura sul sedere, una misteriosa sostanza che gli avrebbe permesso di «dibattere meglio che mai»". 

 

 

 

Ora, nuovamente, la carta della "punturina": nei mesi scorsi aveva accostato Biden alla cocaina ritrovata nei bagni della Casa Bianca, suggerendo malizioso "chissà che fine ha fatto". Il cavallo di battaglia dei conservatori è sempre lo stesso: la scarsa lucidità del presidente, preda di gaffe pubbliche a getto continuo e defaillance fisiche evidenti anche in occasioni importanti come l'ultimo G7 in Puglia.

 

 

 

Tuttavia, molti consiglieri hanno messo in guardia Trump dal sottovalutare Biden, considerato dagli esperti americani un "ottimo oratore", qualità questa tra le più importanti, apprezzate e spesso decisive nel dibattito politico a stelle e strisce.  Da qui, dunque, i nuovi riferimenti alla "punturina nel sedere" a cui sottoporrebbe il leader democratico: "Il presidente è sì rimbambito - chiosa il Corsera riportando il ragionamento di Donald -, tranne quando gli vengono somministrati stimolanti".