L'editoriale

Emmanuel Macron, l’ultima carta di un leader sconfitto

Emmanuel Macron ha deciso di giocare la carta della disperazione sciogliendo l’Assemblea Nazionale dopo il crollo del suo partito nel voto europeo. Un grande azzardo che ha stupito tutti, a cominciare dal primo ministro, Gabriel Attal, che guardava incredulo “le Président” mentre gli annunciava la lieta novella della fine del suo governo.

I sondaggi sono impietosi, il destino sembra segnato, il partito di Marine Le Pen guida la corsa al galoppo, ma non bisogna sottovalutare Macron, la sua fantasia e il suo cinismo.

 

 

Sbarcato in Puglia, il presidente francese si è inventato l’impellente necessità di mettere un punto sull’aborto come “diritto fondamentale” nella dichiarazione finale del G7. L’ideuzza parigina è spuntata a notte fonda e naturalmente accoglierla avrebbe significato fare una serie di piroette diplomatiche, visto che tale dichiarazione è presente guarda caso nella costituzione francese (dal 4 marzo) ma, al di là di una risoluzione del Parlamento europeo (dell’11 aprile), nell’Unione il suo accoglimento deve passare per il voto di tutti i 27 Paesi membri, cosa che non è accaduta.

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