Odio politico
Afd, candidato accoltellato in strada: sangue sul voto europeo, "blitz dell'estrema sinistra"
Un altro candidato del partito di estrema destra tedesco AfD alle elezioni comunali è stato aggredito martedì sera con un coltello a Mannheim, nel sudovest della Germania, in Baden-Württemberg. Lo riportano i media tedeschi, aggiungendo che l'uomo è rimasto ferito e il responsabile dell'aggressione è stato arrestato.
La Bild riporta che il portavoce dell'AfD Emil Sänze ha identificato il politico aggredito come Heinrich K., 62 anni, aggiungendo che sarebbe stato aggredito in totale da 3 persone, 2 delle quali ancora in fuga. Secondo la ricostruzione, l'aggressione è avvenuta intorno alle 22.45 di martedì nella piazza del mercato. Il partito ha accusato dell'attacco estremisti di sinistra.
L'agenzia di stampa tedesca Dpa riporta che il candidato di Allianz für Deutschland avrebbe sorpreso qualcuno mentre cercava di strappare un manifesto elettorale e, quando ha affrontato la persona, è stato attaccato con un coltello. Sempre secondo Dpa, il politico dell'AfD è ancora in ospedale, ferito, ma non è in pericolo di vita. L'accoltellamento è avvenuto vicino alla stessa piazza del mercato in cui venerdì si era verificato un altro attacco, quando un 25enne afghano aveva accoltellato diversi membri di un gruppo che si definisce contrario all'islam politico. Il gruppo, Pax Europa, si descrive come un'organizzazione che informa l'opinione pubblica sui pericoli posti dalla "crescente diffusione e influenza dell'Islam politico". Michael Stürzenberger, un attivista e figura di spicco del gruppo, è tra i 5 feriti e l'aggressore è ancora in ospedale, mentre un poliziotto è morto per le ferite riportate.
Pochi giorni fa AfD è stata ufficialmente estromessa dal Gruppo Identità e Democrazia (lo stesso della Lega e di Marine Le Pen all'Europarlamento) a causa delle dichiarazioni rilasciate a Repubblica da Maximilian Krah. Il capolista dell'AfD per le europee lo scorso 18 maggio aveva detto che non tutte le SS naziste dovrebbero venire considerate criminali di guerra.