Schermaglie putride

Corea del Nord, palloni pieni di escrementi umani sulla Corea del Sud

Il lancio di centinaia di palloni aerostatici contenenti immondizia e feci umane da parte di Pyongyang su Seul rischia di scatenare una vera e propria guerra tra le due Coree. Dopo essersi visto cadere la spazzatura sul proprio territorio, infatti, il governo del Sud ha deciso di rispondere sospendendo un accordo militare con il Nord: una ritorsione in piena regola. Il patto era stato firmato dalle due parti nel 2018 per ridurre le tensioni e avviare rapporti più amichevoli: la sua sospensione permetterebbe alla Corea del Sud di condurre esercitazioni militari lungo la frontiera tra i due Paesi. 

Se confermata dal consiglio di sicurezza sudcoreano, la misura potrebbe portare anche ad “azioni immediate in risposta alla provocazione” nordcoreana. Una situazione delicata, che rischia di riaccendere vecchie tensioni. Pyongyang, dal canto suo, sostiene che la sua offensiva con i palloni è una reazione ad alcune provocazioni di Seul, tra cui il lancio di volantini propagandistici su diverse aree della Corea del Nord. Tra le due iniziative, però, una differenza ci sarebbe: il lancio di palloni gonfiabili dal sud verso il nord sarebbe stato deciso su base privata e non governativa. Sarebbe stata portata avanti, infatti, da nordcoreani fuggiti al Sud e da altri attivisti. 

 

 

 

Tra l'altro, i palloncini lanciati dal Sud non contenevano solo volantini, ma anche beni alimentari, medicinali, denaro e chiavette Usb con sopra video di musica pop e serie televisive. Tutto ciò che scarseggia o è vietato al Nord, insomma. Si capisce bene che le due iniziative non sono proprio uguali. Basti pensare che soltanto fra sabato 1 e domenica 2 giugno, Pyongyang ha lanciato più di 700 palloni gonfiabili pieni di spazzatura ed escrementi sulla Corea del Sud. E il lancio è stato sostenuto pubblicamente da Kin Yo Yong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un: “L’avevamo promesso, vi seppelliremo sotto una montagna di immondizia”, ha dichiarato. 

 

 

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