Verso l'abisso
Kim Jong un, il pazzo con l'atomica può far precipitare il mondo nella guerra totale
Mentre a Seul, in Corea del Sud, si teneva un vertice trilaterale fra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il premier giapponese Fumio Kishida e quello cinese Li Qiang, da Tokyo risuonava l’allarme di un nuovo lancio missilistico dalla Corea del Nord.
Le autorità giapponesi hanno rilevato con i loro radar «un proiettile non identificato», partito dalla provincia di Tongchang-Ri e la cui traiettoria sembrava diretta verso l’area marittima attorno all’isola di Okinawa, sede fra l’altro di basi militari americane e “ponte” ideale per un eventuale soccorso a Taiwan in caso di attacco cinese all’isola.
La popolazione di Okinawa è stata invitata, col sistema J-Alert, a mettersi al riparo, ma dopo poche ore si è capito che l’ordigno è ricaduto in frammenti nelle acque del Mar Giallo. Ed è emersa la verità. Non si trattava di un missile balistico a medio o lungo raggio, di quelli che potrebbero imbarcare le testate nucleari di Pyongyang, bensì di un vettore spaziale che tentava di mettere in orbita un nuovo satellite spia nordcoreano.
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