Lacrime e sangue

Ebrahim Raisi "protettore e difensore": la conferma all'asse del male

Lacrime e sangue: le lacrime sono di Hamas, Hezbollah e Houthi, tre movimenti terroristici islamici che piangono per la morte del presidente dell'Iran Ebrahim Raisi, perito domenica in un incidente in elicottero.

Il sangue è quello degli israeliani, di cui Raisi viene descritto come nemico giurato e, per questo, ringraziato. Non poteva che essere altrimenti: la scomparsa improvvisa del leader iraniano è servita anche a portare alla luce del sole il cosiddetto "asse del male" che da anni insanguina il Medio Oriente, ben prima delle stragi del 7 ottobre che hanno innescato prima la guerra di Gaza e poi, poche settimane fa, lo storico attacco missilistico iraniano sul territorio israeliano. 

 

 

 

Il movimento libanese sciita di Hezbollah ha espresso le sue "più sentite condoglianze" per la morte del presidente iraniano, sottolineando il suo essere stato "un grande e convinto difensore della resistenza" e un "protettore" dei gruppi anti-israeliani nella regione. Era "un convinto difensore delle nostre cause e un protettore dei movimenti di resistenza", scrive Hezbollah in una nota aggiungendo che conosce Raisi "da molto tempo". 

Ma come detto sono stati tutti i gruppi militanti sostenuti dall'Iran, da quello yemenita Houthi al palestinese Hamas, a inviare le loro condoglianze a Teheran. "Le nostre più sentite condoglianze al popolo iraniano e alla leadership iraniana", ha detto l'alto funzionario degli Houthi, Mohamed Ali Al-Houthi. "Il popolo iraniano continuerà ad avere leader fedeli al proprio popolo. Il presidente del governo guidato dagli Houthi dello Yemen, Mahdi Al-Mashat, ha inviato un messaggio di cordoglio e condoglianze" all'Iran.

 

 

 

"Siamo fiduciosi che la Repubblica islamica dell'Iran sarà in grado, con l'aiuto di Allah, di superare le conseguenze di questa grande perdita, poiché il caro popolo iraniano ha istituzioni forti in grado di affrontare questa dura prova", ha detto Hamas. Hezbollah, che ha sede in Libano, ha paragonato Raisi a un "fratello maggiore". "Hezbollah in Libano esprime le sue più sentite condoglianze e sentimenti di simpatia per la perdita", si legge in una dichiarazione del gruppo.

"Conosciamo da vicino Sua Eminenza il presidente martire da molto tempo. Per noi è stato un fratello maggiore, un forte sostenitore e un convinto difensore dei nostri problemi e di quelli della nazione, in particolare Gerusalemme e la Palestina, e un protettore dei movimenti di resistenza".