Lo scenario
Putin "pensa all'invasione, non al consolidamento". Non solo l'Ucraina
"Se il mondo rischia di cambiare con un possibile sfondamento russo a Kharkiv? Il mondo sta cambiando già in queste ore e questi giorni, basta vedere cosa sta accadendo sui confini polacchi e dei Paesi baltici per vedere come stanno vivendo questo, non chiamiamola avanzata, recupero di terreno della Russia".
Così Guido Crosetto, ministro della Difesa, intervenuto a Metropolis del gruppo Gedi, delinea lo scenario che ci attende. "È la dimostrazione che Putin è tutt'altro che interessato a consolidare le posizioni conquistate finora ma vuole solo conseguire il suo obiettivo fin dall'inizio, ossia il tentativo di invasione di uno Stato sovrano. - ha sottolineato Crosetto -. E questo nonostante le parole di alcuni mentitori seriali che fin dall'inizio hanno detto che Putin era stato provocato dalla Nato e che voleva solo difendere i diritti dei russofoni. È come se l'Austria per difendere i diritti degli abitanti di Bolzano decidesse di invadere tutta l'Italia".
Intanto, sul campo, la regione di Kharkiv è sempre più stretta nella morsa dell'esercito russo e il segretario di Stato americano Antony Blinken si è recato in visita a sorpresa a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Le prossime settimane e mesi chiederanno molto agli ucraini, che hanno già sacrificato molto, ma non siete soli", le parole di Blinken, che ha assicurato che i primi aiuti del recente pacchetto di sostegno da 60 miliardi di dollari approvato da Washington "sono ora in arrivo".
"La Nato sarà più sicura con l'esercito ucraino al suo fianco", ha aggiunto il segretario di Stato, sottolineando che "il Congresso ci ha dato i poteri per sequestrare gli asset russi negli Stati Uniti", perché "quello che Putin ha distrutto dovrà essere ripagato dalla Russia". Zelensky, da parte sua, ha ribadito l'invito agli alleati ad accelerare la fornitura di armi. "Ora passa troppo tempo tra l'annuncio dei pacchetti e l'effettiva comparsa delle armi in prima linea", ha lamentato, "se avessimo già ricevuto i sistemi Patriot la situazione nella regione di Kharkiv sarebbe diversa". Al fronte nord, invece, "la situazione è al limite e non abbiamo più riserve", è l'allarme lanciato dal capo della Direzione principale dell'intelligence di Kiev, Kyrylo Budanov, in un commento al New York Times, "tutte le nostre forze sono qui o a Chasiv Yar. Abbiamo usato tutto quello che abbiamo".