Nemico pubblico numero uno
Francia, chi è Mohamed Amra "la mosca": il super-criminale dell'assalto al furgone
Un blitz sanguinoso, tutto per liberare "La Mosca": è questo il soprannome di Mohamed Amra, il detenuto che era sul furgone assaltato in Normandia (regione del nord della Francia) da quattro uomini armati al casello di Incarville, nel dipartimento dell'Eure.
Il detenuto stava viaggiando dal carcere di Évreux verso il tribunale di Rouen e stava scontando una condanna a 18 mesi. Un commando ha però assaltato il furgone della polizia penitenziaria e secondo quanto riferisce l'emittente Bfmtv almeno due agenti sono stati uccisi e altri 3 sono rimasti feriti. La gendarmeria del dipartimento dell'Eure ha lanciato il 'piano sparviero' per ritrovare il detenuto evaso e ha mobilitato 200 gendarmi, una caccia all'uomo che coinvolge tutta la zona nei dintorni della autostrada A154.
L'assalto al furgone per liberare "La Mosca"
Mohamed la Mosca ha 30 anni ed è considerato 'detenuto particolarmente noto' (DPS), denominazione con cui vengono classificati quei detenuti che appartengono alla criminalità organizzata nazionale o internazionale, o sono legati a movimenti terroristici, o quelli la cui evasione potrebbe avere un impatto significativo sull'ordine pubblico, o coloro che sono esposti a gravi violenze in carcere avendo commesso uno o più omicidi, stupri, atti di tortura e barbarie.
Il 10 maggio 2024 Amra è stato condannato per furto con scasso dal tribunale di Évreux, ma era già stato incriminato dalla Giurisdizione Interregionale Specializzata (JIRS) di Marsiglia per sequestro di persona. Amra sarebbe anche indagato per 'tentato omicidio in banda organizzata' a Saint-Étienne-du-Rouvray. Inizialmente detenuto nel carcere di Baumettes, l'uomo è poi stato trasferito in quello di Santé e infine nel carcere di Évreux. Fonti ai media francesi lo descrivono con il capo di una banda di narcotrafficanti. Solo due giorni fa "La Mosca" aveva tentato di segare le sbarre della propria cella per evadere, ma era stato scoperto ed era stato rinchiuso in una delle celle destinate ai detenuti nei confronti dei quali è stato emesso un provvedimento disciplinare. Dopo quell'episodio, per lui era stato annunciato il livello di controllo 'Scorta 3' che prevedeva per i suoi spostamenti la presenza di minimo 3 agenti penitenziari, di cui uno poteva svolgere il ruolo di autista, e di 2 agenti armati a rinforzo.
"L'attacco di questa mattina, che ha causato la morte di alcuni agenti penitenziari, è uno choc per tutti noi - ha commentato sui social il presidente francese Emmanuel Macron -. La nazione è al fianco delle famiglie, dei feriti e dei loro colleghi. Si sta facendo il possibile per trovare gli autori di questo crimine, affinché sia fatta giustizia in nome del popolo francese, saremo intransigenti".