Caso diplomatico
Ariston, l'ambasciatore russo: "Atti ostili dell'Italia", la risposta (dura) di Tajani
L’ambasciatore russo a Roma Aleksej Paramonov è stato convocato ufficialmente dal ministero degli Esteri per ricevere dei chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group.
Nel suo incontro alla Farnesina Paramonov ha spiegato che la decisione di passare la quota del 100% di capitale sociale della Ariston Thermo Rus LLC (città di Vsevolsk, Provincia di Leningrado), di proprietà della casa madre Ariston Holding N.V. (Paesi Bassi) alla gestione temporanea di JSC Gazprom Household Systems, sussidiaria di Gazprom, è una "risposta legale e adeguata" ad "azioni ostili intraprese dagli Stati Uniti e dagli altri Stati esteri che si sono uniti a loro", si legge nella nota della rappresentanza diplomatica.
"Da parte della Federazione russa sono state fornite spiegazioni esaurienti sulla legalità e fondatezza delle decisioni prese riguardo a un’azienda che, de jure, è olandese", prosegue il comunicato che riporta i contenuti dell’incontro. "È stato sottolineato che queste misure, nel rispetto del relativo quadro giuridico, sono state adottate in risposta alle azioni ostili e contrarie al diritto internazionale intraprese dagli Stati Uniti d’America e dagli altri Stati esteri che si sono uniti a loro, volte a privare illegalmente la Russia, le sue entità giuridiche e varie persone fisiche del diritto di proprietà e/o a limitare tale diritto su beni situati nel territorio di tali Stati".
"Non si può non considerare che la retorica e il tono sempre più aggressivi e irresponsabili dei leader occidentali e delle loro compagini non possono che essere interpretati come deliberata intenzione di minacciare in modalità continuativa la sicurezza della Federazione russa, quella nazionale, economica, energetica e di ogni altro tipo", denuncia la rappresentanza diplomatica.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è in contatto sin dal primo momento con l’azienda e si riserva di approfondire le conseguenze della decisione russa insieme ai partner G7 e Ue e di valutare una risposta appropriata. In linea con i partner europei, ed in particolare con la Germania, l’Italia chiede alla Federazione Russa di ritirare le misure adottate contro legittime attività economiche di imprese straniere nel Paese. Le competenti strutture del ministero, in particolare la Direzione generale per il Sistema Paese, continuano a seguire e a monitorare la situazione, in stretto raccordo con la nostra ambasciata a Mosca e la nostra Rappresentanza Permanente presso l’Ue.