I bombardamenti

Gaza, raid israeliani a Rafah: decine di morti. Biden telefona a Netanyahu

È di 22 morti il bilancio dei raid aerei israeliani su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Tra le vittime, secondo quanto riportano funzionari sanitari palestinesi, ci sarebbero sei donne e cinque bambini, uno dei quali era nato da appena cinque giorni.

Negli attacchi sarebbero state colpite tre abitazioni. Nella prima sono morte 11 persone, fra cui quattro fratelli di età compresa tra i 9 e i 27 anni, secondo i registri dell’ospedale Abu Yousef al-Najjar, dove sono stati portati i corpi. Nella seconda sono rimaste uccise otto persone, compreso un padre di 33 anni e il suo figlioletto di cinque giorni, stando sempre ai registri degli ospedali. Nella terza casa colpita sono morti tre fratelli di 23, 19 e 12 anni. 

 

 

Da parte sua il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ieri ha parlato al telefono con Benjamin Netanyahu, "reiterando la sua posizione chiara" in merito alla probabile offensiva delle Forze di difesa israeliane (Idf) contro la città di Rafah, al confine tra Gaza e l’Egitto. Lo ha riferito tramite una nota la Casa Bianca, senza fornire ulteriori dettagli in merito al colloquio tra i due leader.

Secondo il New York Times, Biden si è confrontato con Netanyahu anche in merito alla sorte degli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas, e alla possibilità di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nelle ultime settimane Washington ha più volte avvertito di non poter sostenere una operazione militare israeliana contro Rafah in assenza di piani credibili per l’evacuazione e l’assistenza umanitaria dei civili palestinesi che vi hanno trovato rifugio. Il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che Israele ha accettato di ascoltare le preoccupazioni e i pareri di Washington prima di procedere all’invasione.

 

 

Intanto Egitto e Giordania hanno entrambi chiesto a Israele di evitare assolutamente un attacco a Rafah, che provocherebbe un disastro umanitario. Ne hanno parlato dinanzi al World Economic Forum straordinario in corso a Riad. "Dobbiamo fare del nostro meglio per evitarlo. Qualsiasi attacco a Rafah causerà disastri e sfollamenti di palestinesi", ha detto il primo ministro egiziano Mustafa Madbouly. Anche il primo ministro giordano Bashar al-Hasawneh ha aggiunto che "un’operazione a Rafah sarebbe un disastro e il mondo deve unirsi per raggiungere un cessate il fuoco e garantire che gli aiuti raggiungano Gaza".