Russia, "c'è Mosca dietro la Sindrome di Avana": come hanno fatto fuori 1.500 007 Usa
Svenimenti e lesioni cerebrali "made in Russia": ci sarebbero i servizi segreti di Mosca dietro la misteriosa "sindrome dell'Avana" che negli ultimi anni ha messo letteralmente fuori combattimento 1,500 funzionari diplomatici degli Stati Uniti in giro per il mondo. Un giallo che aveva portato l'intelligence americana a escludere il coinvolgimento di una potenza straniera ma che secondo una inchiesta del pool giornalistico investigativo congiunto Insider, in collaborazione con il programma 60 minutes dell'americana Cbs e il tedesco Der Spiegel avrebbe come mente proprio il Cremlino.
Secondo la teoria di chi ha svolto l'inchiesta, gli 007 russi avrebbero colpito il nemico con raggi di energia e "armi acustiche non letali", provocando nei soggetti un malessere diffuso con emicranie, nausea, vuoti di memoria, vertigini. La "sindrome de L'Avana" ha questo nome perché i primi casi identificati nel 2016 riguardavano proprio diplomatici americani di stanza all'ambasciata Usa a Cuba, anche se secondo i giornalisti il primo episodio sarebbe precedente: "Probabilmente ci furono attacchi due anni prima a Francoforte, in Germania, quando un impiegato del governo americano di stanza presso il consolato rimase privo di sensi, colpito da qualcosa di simile a un forte raggio di energia", riporta Repubblica.
Le autorità russe hanno sempre escluso qualsiasi loro coinvolgimento nei malori de diplomatici americani, anche se l'inchiesta giornalista avrebbe messo in luce come i membri anziani dell'Unità GRU 29155 (la stessa che prende in carico le esecuzioni all'estero) avrebbero ricevuto premi e promozioni per il loro lavoro. "I feriti - sottolinea il programma 60 minutes - includono personale della Casa Bianca, ufficiali della Cia, agenti dell'Fbi, ufficiali militari e le loro famiglie. Molti credono di essere stati feriti da un'arma segreta che spara un raggio ad alta energia di microonde o ultrasuoni. E per la prima volta abbiamo prove di chi potrebbe essere responsabile. La maggior parte dei feriti ha combattuto per l’America, spesso in segreto. E sono frustrati dal fatto che il governo degli Stati Uniti dubiti pubblicamente che un avversario stia prendendo di mira gli americani".
"Tra i morti c'è uno 007 di Mosca": il retroscena che può riscrivere la strage al Crocus
Sconvolgente la ricostruzione di una agente che lavora nel controspionaggio, colpita direttamente nella sua casa in Florida: "Nel mio orecchio destro… bam, un rumore acuto, metallico, di perforazione, e mi ha lanciato in avanti con un angolo di circa 45 gradi".
"A Mosca sapevano dell'attentato": il dossier che ribalta tutti gli scenari