Il decreto
Putin, "altri 150mila arruolati": la mossa che spaventa l'Occidente
Nuovi 150mila arruolati nell’esercito russo: lo ha deciso il presidente Vladimir Putin, che ha firmato un decreto apposito. Il provvedimento prevede l’arruolamento obbligatorio nelle forze armate per il periodo da aprile a luglio e riguarda, come scrive l’agenzia Tass, tutti i cittadini della Federazione russa fra i 18 e i 30 anni che non sono nella riserva e che sono soggetti alla leva militare. Si tratta, per la precisione, di 147mila coscritti, che entro l’estate saranno arruolati e inviati presumibilmente a combattere in Ucraina. Si prevede, inoltre, anche il congedo per i militari che abbiano completato il servizio militare. Secondo i dati ufficiali, in autunno per un anno erano stati arruolati in 130mila. Questa volta, dunque, il numero di soldati sarebbe aumentato.
La mossa dello zar preoccupa l’Occidente, anche perché sul fronte della guerra, come sottolineato dallo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le cose non starebbero andando benissimo per Kiev. Un suggerimento agli ucraini è arrivato nelle scorse ore dal numero uno di Tesla, Elon Musk, secondo cui la Russia può "raggiungere il Dnepr" e conquistare Odessa. In un post su X il miliardario ha scritto che "è stato un tragico spreco di vite umane per l'Ucraina attaccare un esercito più grande che disponeva di difese in profondità, campi minati e artiglieria più potente" considerato che "l'Ucraina non aveva mezzi corazzati o superiorità aerea!". Secondo lui, inoltre, "non c'è alcuna possibilità che la Russia prenda tutta l'Ucraina, poiché la resistenza locale sarebbe estrema a ovest, ma la Russia guadagnerà sicuramente più territorio di quello che ha oggi. Più a lungo va avanti la guerra, più territorio guadagnerà la Russia fino a raggiungere il Dnepr”.
“Tuttavia – ha proseguito Musk - se la guerra dovesse durare abbastanza a lungo, anche Odessa cadrebbe. Se l'Ucraina perderà o meno l'accesso al Mar Nero è, a mio avviso, la vera questione sul tavolo. Raccomanderei una soluzione negoziata prima che ciò accada".