L'analisi
Russia, perché il regime di Putin assomiglia all'Isis
Nessuna pietà per i quattro macellai del Tagikistan che hanno ucciso 137 russi innocenti che andavano a un concerto o mendicavano fuori dal teatro dove si teneva. Nessuno se l’aspettava che ce l’avessero i soldati russi, i fucilatori di Bucha, tantomeno il loro zar, che manda a morire come fossero formiche centinaia di migliaia di giovani suoi sudditi sul confine ucraino. Quei quattro criminali sono la prova, ancora non si sa per quanto vivente, che non si sfugge alla vendetta spietata di Putin (...)
Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l'analisi integrale di Pietro Senaldi