Medioriente
Russia-Cina, asse all'Onu: schiaffo agli Usa, salta tutto
Non è passata al Consiglio di sicurezza dell’Onu la risoluzione sul Medio Oriente presentata dagli Stati Uniti, che vincolava il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza alla liberazione degli ostaggi israeliani. Il testo, che ha avuto 11 voti favorevoli su 15, è stato bloccato dal veto della Russia e della Cina.
"Ancora una volta la Russia mette la politica davanti ai progressi", ha tuonato l'ambasciatrice degli Stati Uniti all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, lamentando il fatto che Mosca e Pechino hanno bloccato la risoluzione americana con l’unico obiettivo di vedere fallire il tentativo degli Stati Uniti.
Prima del voto la diplomatica americana aveva chiesto il sostegno alla risoluzione dicendo che "vogliamo vedere un immediato e continuato cessate il fuoco come parte di un accordo che porti al rilascio di tutti gli ostaggi che sono nelle mani di Hamas e altri gruppi e permetta che entrino molti di più aiuti umanitari che salvano la vita a Gaza".
Una risoluzione bocciata da Cina e Russia perché considerata "non sufficiente" visto che non conteneva un "appello" alle parti in conflitto, ha ribattuto l'ambasciatore russo all’Onu, Vassilj Nebenzia, che ha accusato Washington di cercare di "vendere un prodotto" al Consiglio utilizzando la parola "imperativo" nella risoluzione.
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Intanto Israele ha fatto sapere che è pronto a condurre la sua offensiva militare su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, anche senza il supporto degli Stati Uniti: lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo un colloquio con il segretario di Stato americano Antony Blinken. L’incontro si è svolto a Tel Aviv. Secondo le ricostruzioni della stampa israeliana, Netanyahu ha detto di aver comunicato a Blinken che "non c’è modo di sconfiggere Hamas senza andare a Rafah ed eliminare il resto dei suoi battaglioni". Il primo ministro ha aggiunto: "Gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario lo faremo da soli".