La richiesta
Transnistria "verso l'annessione alla Russia": le conseguenze, Putin sfida l'Europa
L'ultima mossa della Transnistria potrebbe essere un clamoroso assist a Vladimir Putin: l'enclave separatista della Moldavia, al confine con l'Ucraina, vorrebbe infatti chiedere l’annessione alla Russia. Se la sua richiesta venisse accolta, si tratterebbe di un cambiamento geopolitico in grado di riscrivere la storia dell’Europa dell’Est. Non è escluso, tra l'altro, che la decisione - come si legge sul Messaggero - sia stata pilotata proprio dal Cremlino per creare ulteriori tensioni internazionali.
Tutto potrebbe cambiare il 28 febbraio prossimo, quando il congresso della regione è chiamato a formalizzare la decisione. Ad anticipare la mossa è stato l'oppositore transnistriano Ghenadie Ciorba, parlando con diverse agenzie internazionali. Quest'ultimo ha spiegato che l’incontro tra i rappresentanti politici dell’area si terrà il giorno prima del discorso del presidente russo Vladimir Putin all'Assemblea federale.
Proprio per questo l'opposizione transnistriana non esclude che tutto sia partito proprio da Mosca. Una strategia che servirebbe allo zar nella corsa alle presidenziali senza avversari di marzo. Secondo Ciorba, si inserisce nello stesso identico quadro anche la recente protesta a Tiraspol, capoluogo della Transnistria, contro le presunte pressioni economiche da parte del governo centrale di Chisinau. "Da qui la recente dichiarazione del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, secondo cui Mosca non permetterà ai suoi cittadini della Transnistria di soffrire", ha spiegato l’oppositore. Intanto l'Unione europea ha fatto sapere: "Non tollereremo violazioni".