Nel mirino
La "vedova allegra di Navalny": foto in spiaggia e il sorriso, il fango di Putin
L'hanno già ribattezzata "la vedova allegra", come a dire che la morte del marito Alexei Nalvany, in fondo, non l'abbia prostrata più di tanto. Non solo. I media e i social russi più vicini a Vladimir Putin stanno facendo circolare fake news e foto vecchie spacciate per recenti, affibbiando a Yulia Navalnaya flirt e amorazzi vari. Una classica operazione-fango per svilire l'immagine di colei che si è intestata l'eredità della battaglia politica del principale oppositore del regime di Mosca morto ufficialmente "per infarto" nella colonia penale siberiana in cui era detenuto da mesi.
Una opera di "demolizione" classica, come spiega anche Repubblica, per screditare quella che pure l'ex ambasciatrice italiana Elena Basile, sul Fatto quotidiano, ha definito con sprezzante ironia "la bionda e fremente moglie" di Navalny. Si parte, come detto, dal soprannome datole: "Rasveselaja vdova, 'vedova allegra', come l’operetta di Franz Lehar". Lo spunto è dato da un suo intervento non programmato alla Conferenza di Sicurezza di Monaco, a notizia di Navalny morto appena giunta, quando davanti agli applausi dei presenti Yulia ha accennato a un sorriso di circostanza. Il video, riproposto sui canali "putiniani" al rallentatore per enfatizzare il momento, diventa il simbolo di un atteggiamento spregiudicato e cinico. La moglie di Navalny non sarebbe altro che una scalatrice mossa da "sete di attenzione e potere" nascosta da una "maschera di dolore". Addirittura, c'è chi vede in quel sorriso appena accennato "la reazione di una donna che non riesce a trattenere la gioia e il sollievo" per la morte del marito. Un commento, questo, addirittura "attribuito allo psicologo statunitense Paul Ekman, massimo esperto di espressioni facciali - sottolinea Repubblica -. Peccato che, contattato da Tv Dozhd, lo studio di Ekman abbia smentito spiegando di «non fornire consulenza su questioni politiche», tanto meno di «commentare il comportamento non verbale degli altri".
C'è poi tutto il dossier più piccante e pecoreccio, quello che attribuisce alla Navalnaya nuovi fidanzati già pronti all'uso. Un esempio? Diversi siti ripropongono una foto della donna in spiaggia, in pantaloncini, insieme a un altro uomo. Didascalia velenosa: "Il giorno della morte di Navalny Yulia si divertiva in spiaggia!". In realtà lo scatto è dell'agosto 2021, effettuato a Jurmala, in Lettonia, l'uomo è il miliardario russo Evgenij Chichvarkin che scriveva sui social: "Con la first lady della bellissima Russia del futuro Yulia Navalnaya. Libertà per Navalny". Chichvarkin insomma non è uno spasimante di Yulia, semmai un grande sostenitore e finanziatore di Navalny e non a caso è dovuto fuggire in Gran Bretagna fin dal 2008. Alla vedova di Navalny vengono assegnate altre relazioni come quella con il giornalista investigativo di Bellingcat Christo Grozev, con tanto di rivelazioni di una presunta assistente della Navalnay e dettagli intimi sui loro pernottamenti a Nizza o sul Monte Bianco, in vacanza nel 2023. Tutto falso, come testimoniato dal fondatore di Bellingcat Elliot Higgins che ha dimostrato come le fatture di prenotazioni alberghiere diffuse in rete fossero state in realtà falsificate. Una macchinazione complessa e stratificata, non opera di qualche "hater" insomma, per far apparire la nuova nemica di Putin come una vera e propria "escort politica", con lo stigma di "lavorare per l'Occidente". Peggiore accusa, presso il popolo russo, non potrebbe esserci.