Terrorismo

"Sinwar è finito, si cerca il sostituto"

M.Z.

«La leadership di Hamas all’estero sta cercando un sostituto per il suo leader nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar, poiché i battaglioni del gruppo a Khan Younis sono stati smantellati e si profila un’offensiva a Rafah». Ad affermarlo è il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. «Hamas non si fida dei suoi comandanti, questa è una cosa molto, molto evidente», dice Gallant dopo un’analisi della situazione con il capo del Comando meridionale dell’Idf, il maggior generale Yaron Finkelman. «Hamas a Gaza non risponde e non c’è nessuno con cui parlare come leader sul terreno», sostiene il ministro aggiungendo che la leadership di Hamas all’estero è alla ricerca di nuovi leader a Gaza.

A Khan Younis, Gallant dice che circa 200 sospetti terroristi si sono arresi alle truppe all’ospedale Nasser e decine all’ospedale Al-Amal, il che indica la perdita dello «spirito combattivo» di Hamas. «Le persone che avevano Rpg, armi e pistole non hanno combattuto. Questo indica qualcosa sulla loro comprensione delle relazioni di potere, sul fatto che hanno capito che il loro destino sarebbe stato quello di arrendersi o morire, non c’è una terza opzione», spiega. Gallant afferma che la Brigata Khan Younis di Hamas è stata «sconfitta». Hamas, rileva, «è rimasta con forze marginali nei campi centrali e con la Brigata di Rafah, e ciò che si frappone tra loro e un completo collasso come sistema militare è una decisione dell’Idf», spiega.

 

 

«Non c’è nessuno qui che venga in loro aiuto, nessun iraniano, nessun aiuto internazionale», dice Gallant, promettendo che l’Idf smantellerà i restanti sei battaglioni di Hamas, due nel centro di Gaza e quattro a Rafah. «Non abbiamo il diritto di fermarci finché ci sono 134 ostaggi» detenuti da Hamas, ha concluso il ministro. I problemi per Hamas riguardano sempre più il controllo del territorio: sono scoppiate proteste venerdì nella città di Rafah, dopo che la polizia di Hamas ha ucciso a colpi di arma da fuoco un giovane palestinese che tentava di prendere cibo dai pacchi di aiuti umanitari consegnati nel territorio devastato dalla guerra. I parenti di Muhammad al-Araja, membro di un grande clan di Rafah, hanno bruciato pneumatici vicino al valico di frontiera in risposta alla sparatoria mortale, provocando altre rivolte che le forze dell'ordine di Hamas non sono riuscite a sedare.