L'oppositore russo
Navalny, la mamma: "Perché non voglio nessuna condoglianza"
Mio figlio era "vivo, sano e felice" quando l'ho visto l’ultima volta lunedì: a dirlo la mamma dell'oppositore russo Alexei Navalny, Lyudmila Navalnaya. Il dissidente, 47 anni, è morto questa mattina in carcere. E subito dopo la diffusione della notizia, sua madre - in un post su Facebook riportato da Novaya Gazeta - ha scritto: "Non voglio sentire alcuna condoglianza. Lo abbiamo visto in carcere il 12, in una riunione. Era vivo, sano e felice".
L'istituto penale in cui si trovava l'oppositore di Vladimir Putin ha fatto sapere in una nota che Navalny si sarebbe sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi subito conoscenza. E nonostante il tempestivo intervento degli operatori sanitari dell'istituto per lui non ci sarebbe stato nulla da fare. La tv di Stato Rt invece, riportando le voci di alcune fonti, ha riferito che il dissidente sarebbe morto per un'embolia.
Intanto le reazioni da parte del mondo occidentale sono state piuttosto dure. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato: "L'Ue ritiene il regime russo l'unico responsabile di questa tragica morte”. Dello stesso tenore il commento del presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics: "Qualsiasi cosa si pensi di Navalny come politico, è stato brutalmente assassinato dal Cremlino". Mentre l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha detto: "In attesa di ulteriori informazioni, sia chiaro: questa è responsabilità esclusiva di Putin".