Caos
Baschiria, la regione russa in rivolta contro Putin: cosa nasconde lo Zar
È caos in Baschiria. Dove si sono svolte nuove manifestazioni a Ufa, capitale della repubblica russa, per protestare contro l’arresto dell’attivista baschiro Fayil Alsynov. Secondo l’indipendente Sotavison, circa 1500 persone si sono riunite in una piazza chiedendo, con canti e balli, il rilascio di Alsynov, condannato a quattro anni di carcere per "incitamento all’odio inter-etnico".
Accusa che l’attivista nega. Le autorità avevano circondato l’area di piazza Salawat Yulayev prima della manifestazione. Tramite altoparlanti, la folla è stata avvertita che i manifestanti sarebbero stati arrestati per partecipazione a evento non autorizzato. Secondo media indipendenti, riferisce Moscow Times, almeno dieci persone sono state arrestate.
Video circolati sui social mostrano gli agenti che trascinano i manifestanti verso i cellulari della polizia. WhatsApp e Telegram hanno smesso di funzionare nell’area.
Intanto il ministero dell’Interno della Baschiria ha aperto due indagini criminali per le proteste della settimana scorsa a Baymak, la città dove si è tenuto il processo ad Alsynov. Le autorità minacciano fino a 15 anni di carcere con le accuse di "organizzazione e partecipazione a sollevazione di massa" e "violenza contro pubblico ufficiale". Altri sei partecipanti alla manifestazione sono stati condannati a pene fra i 10 e i 13 giorni di carcere.
Il Cremlino intanto minimizza le proteste. "Non sarei d’accordo con le parole ’rivolta di massa' o ’protesta di massa', ha detto il portavoce Dmitry Peskov, secondo il quale si tratta di "eventi separati" di competenza delle "autorità locali". Il governatore Radiy Khabirov, invece, chiama i manifestanti "traditori" e "separatisti" accusandoli di volere la “secessione da Mosca” e definisce Alsynov un “estremista” che indossa la maschera di "buon attivista-patriota ambientalista".
Alsynov si batte da 15 anni per i diritti del popolo baschiro e la tutela della sua lingua. Ha più volte criticato pubblicamente l'offensiva su larga scala di Mosca in Ucraina. L’associazione Bashqort di cui è presidente è stata vietata nel 2020. Mercoledì 17 gennaio è stato ritenuto colpevole di incitamento all’odio contro dei migranti in un discorso pronunciato un anno fa. Ma Alsynov nega le accuse sostenendo che le sue parole in baschiro sono state mal tradotte in russo.