Il guru nei guai
Nepal, arrestato Buddha Boy: stupri e violenze nel suo ashram
Quando le donne hanno cominciato ad accusarlo di violenza nei loro confronti Buddha Boy si era difeso sostenendo di averle picchiate perché disturbavano la sua meditazione. La scusa forse poteva andar bene per la sua comunità, ma non per la polizia nepalese che, dopo mesi di latitanza, lo ha arrestato con l'accusa di aver fatto sparire nel nulla alcune adepte e di aver compiuto degli stupri nei suoi ashram. Ram Bahadur Bomjan, conosciuto come "Buddha Boy", diventato famoso da adolescente dopo che i seguaci hanno affermato che poteva meditare immobile per mesi senza acqua, cibo o sonno, è stato catturato a Kathmandu sulla base di un mandato emesso per il presunto stupro di una minore a Sarlahi, un distretto a sud della capitale.
Quando è stato arrestato il leader spirituale, i cui seguaci credono sia una reincarnazione di Buddha, aveva 30 milioni di rupie nepalesi (225.000 dollari) in contanti e altri 22.500 dollari in valuta estera. Le accuse di abusi e cattiva condotta contro Bomjan risalgono a diversi anni fa: una diciottenne ha accusato il guru di averla violentata in un monastero nel 2018 e la polizia ha aperto un'altra indagine l'anno successivo dopo che era stata denunciata la scomparsa di quattro seguaci da uno dei suoi ashram.