Gigante politico
Morto Delors, il padre dell'Unione europea che deluse la sinistra francese
Dopo Wolfgang Schaeuble, l'Europa della politica piange un altro grande protagonista degli ultimi 50 anni: è morto all'età di 98 anni Jacques Delors, ex presidente della Commissione Europea tra il 1985 e il 1995 ed ex ministro dell'Economia francese tra il 1981 e il 1984, figura storica della sinistra d'Oltralpe. Ad annunciarlo è stata la figlia Martine Aubry. "E' morto questa mattina nella sua casa di Parigi, nel sonno", ha detto la donna, sindaco socialista di Lille.
Delors passerà alla storia per essere stato, almeno finora, l'unico presidente della Commissione Ue per tre mandati consecutivi. Fu sotto la sua guida che venne istituito il mercato unico, momento fondativo dell'Unione europea come la conosciamo oggi, oltre alla riforma agricola comune e alle firme formali dell'Atto unico europeo, gli accordi di Schengen e il Trattato di Maastricht, che istituì Unione europea e l'euro, la moneta unica europea.
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In altre parole, non sarebbe esistita l'Unione europea, nel bene e nel male, se non ci fosse stato Delors. O in ogni caso, sarebbe stata profondamente diversa. Magari un po' più germano-centrica, e ancora più rigorosa e "austera", come avrebbe desiderato il super-falco tedesco Schaeuble, scomparso più o meno nelle stesse ore del collega francese.
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In patria, però, Delors verrà ricordato anche per un altro momento storico, quello in cui nel 1995 umiliò di fatto il Partito socialista orfano di Mitterand, rinunciando a candidarsi all'Eliseo per sfidare i gollista Jacques Chirac, che poi avrebbe vinto. Delors era dato favorito dai sondaggi ma decise di dire no con una spettacolare conferenza stampa in diretta televisiva, seguita da 13 milioni di spettatori. Le speranze infrante degli elettori progressisti avrebbero lasciato un lungo trauma nella sinistra francese, ma di questo non si può dar certo la colpa a Delors.