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Gaza, strage al campo profughi al-Maghazi: Egitto, il tentativo per la tregua
Nel campo profughi di al-Maghazi, nella Striscia di Gaza, la strage della vigilia di Natale, con almneo 70 persone che hanno perso la vita, secondo dichiarazioni di esponenti palestinesi. Questi fatti sono stati attribuiti a un raid condotto da Israele nell'area a est di Deir al-Balah. Le informazioni provengono da fonti a Gaza e sono state riportate da Al Jazeera, ma al momento non hanno ricevuto conferme dalle forze armate israeliane (Idf). Si tratta di uno degli attacchi più letali dal 7 ottobre. Il ministero della Salute, controllato da Hamas, ha dichiarato almeno 70 vittime, mentre i media israeliani, come il Times of Israel, non confermano indipendentemente questi dati e non forniscono dettagli sul numero di vittime.
In seguito alla strage, filtrano indiscrezioni circa una proposta di tregua da parte dell'Egitto per risolvere il conflitto attuale. Il piano prevede una tregua di sette a dieci giorni, il rilascio di tutti i civili detenuti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi, nonché il rilascio delle donne soldato in cambio di altri prigionieri palestinesi. Si ipotizza anche un cessate il fuoco di sette giorni, seguito da un mese di negoziati per discutere il rilascio del personale militare detenuto da Hamas in cambio di un numero più ampio di prigionieri e il ritiro delle forze israeliane ai confini di Gaza. Il gabinetto di guerra israeliano dovrebbe discutere questa proposta in una riunione prevista per oggi.
Nel frattempo, le Idf hanno annunciato di aver scoperto una nuova rete di tunnel nel campo di Jabalia. In due diverse operazioni condotte il 13 e il 17 dicembre, sono stati recuperati i corpi di 5 ostaggi rapiti da Hamas nell'attacco dell'inizio di ottobre. Le operazioni sono state eseguite dalla 551esima brigata e dall'unità 504 dell'intelligence militare. Tra le vittime, ci sono 3 soldati e 2 civili. La rete di tunnel, sviluppata su due livelli con un ascensore che scende fino a una decina di metri nel sottosuolo, sembrerebbe includere un ampio locale presumibilmente utilizzato come centro di comando. Le gallerie si estendono fino a una scuola e a un ospedale, e un tunnel raggiunge la casa di Ahmed Ghandour, un membro di spicco di Hamas nel nord della Striscia, ucciso in un raid aereo israeliano. Le IDF confermano che la rete di tunnel è stata distrutta.