Verso la transizione
Materie prime, una sfida globale: cosa serve oltre al piano Mattei
"Malgrado sia trascorso oltre un anno dalla fiammata dei prezzi dei metalli", scrive Gianclaudio Torlizzi su Libero, "si fa ancora fatica in ambito istituzionale a comprendere come la transizione energetica vada di pari passo con il fortissimo sviluppo dell’attività mineraria". Il Critical Material Raw Act "individua le materie prime critiche che hanno un rischio sul lato dell’offerta classificato come elevato o molto elevato tra cui: terre rare, magnesio, niobio, germanio, fosforo, borati e scandio". E intanto Pechino "continua a stoccare materia prima. Tanto da detenere oggi il 93% delle scorte mondiali di rame, il 74% di quelle di alluminio, il 68% di quelle di mais e il 51% di quelle di frumento". Insomma, è necessario "dotarsi di un piano di contingenza basato sull’avvio di attività mineraria in ambito non solo nazionale ma anche internazionale e in ambito marino. Il Piano Mattei in particolare rappresenta un’eccezionale opportunità per il sistema Paese per siglare accordi di fornitura con quei Paesi africani particolarmente ricchi di minerali".
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