Il caso
Indi Gregory e quegli aborti di bambini per test sbagliati
Il caso della piccola Indi Gregory spinge a riflessioni etiche e morali su chi ha il diritto di decidere della vita e della morte. Inquietante è una storia raccontata dal New York Times. Oggi durante la gravidanza le donne vengono sottoposte a una serie di test per capire se il feto è in salute, se potrebbe avere malformazioni o malattie. Tra questi ci sono i Nipt (not invasive prenatal test). "Sulla base di questi test tante coppie scelgono di interrompere le gravidanze", scrive Lorenzo Mottola su Libero. Ma attenzione "il New York Times ha scoperto che dall’83 al 90 per cento dei risultati positivi per sei sindromi erano falsi e messo sotto accusa un grande produttore, la Natera, che nel solo 2020 ha eseguito più di 400mila screening, l’equivalente del dieci per cento del totale in America. Le aziende interpellate dal quotidiano Usa hanno rifiutato di commentare". Peccato che "molti di questi casi sono finiti in un aborto senza ulteriori indagini mediche".
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