il conflitto
Israele-Hamas. Il capo delle Forze Armate israeliane: "I nostri aerei possono arrivare ovunque"
L'Idf circonda Gaza, presto entreranno nella principale città della Striscia. Blinken ha incontrato a Ramallah Abu Mazen, che si è detto pronto ad occuparsi anche della Striscia. Iran, minacce agli Usa. Di seguito le notizie di giornata
Ore 21.41 - Usa: a Gaza migliaia di morti civili
Gli Stati Uniti stimano che vi siano "migliaia" di morti civili a Gaza, ma non possono fornire un dato più specifico. Lo ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder, citato dalla Cnn. "Nessuno in questa amministrazione mette in dubbio che vi siano morti, che civili abbiano perso la loro vita a Gaza", ha intanto affermato il vice portavoce del dipartimento di Stato, Vedant Patel, sottolineando però che i dati del ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, non possono considerarsi certi. "Quello che diciamo è che si tratta di un ministero gestito da Hamas, che solo poche settimane fa ha scatenato un orribile attacco terroristico in Israele, e che ha una storia di cifre gonfiate e non accurate sulle vittime", ha proseguito Patel, dopo che le autorità di Gaza hanno denunciato oggi 10mila vittime civili.
Ore 21.33 - Idf: colpiti deposito armi e lanciarazzi di Hezbollah in Libano
L'esercito israeliano ha annunciato che aerei da guerra hanno colpito siti del gruppo sciita libanese Hezbollah in Libano in risposta ad attacchi missilistici sul nord di Israele. Secondo l'Idf, gli obiettivi includevano un sito che ospitava "risorse tecnologiche", un deposito di armi, postazioni di lancio di razzi e altre infrastrutture.
Ore 21.00 - Biden discute di "pause tattiche" a Gaza con Netanyahu
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha discusso la possibilita' di concordare delle "pause tattiche" per consentire il rilascio degli ostaggi e il passaggio dei civili fuori dalla striscia di Gaza, durante la telefonata odierna con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. I due leader, riferisce una nota, hanno discusso anche la situazione in Israele e in Cisgiordania, valutando positivamente il passaggio di nuovi camion carichi di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah. Biden ha ribadito il sostegno di Washington nei confronti di Israele, sottolineando anche la necessità di prendere tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza della popolazione civile.
Ore 20.39 - Guterres, "Gaza un cimitero di bambini". L'ira di Israele
Nuovo scontro tra Israele e il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. "Gaza sta diventando un cimitero di bambini", ha detto il capo delle Nazioni Unite. Parole durissime che hanno fatto infuriare il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, che su Twitter ha reagito: "Si vergogni".
Ore 20.00 - Israele, i nostri aerei arrivano ovunque nella regione
Il Capo di stato maggiore delle Forze armate israeliane (IDF), Herzi Halevi, ha affermato che l'IDF è "costantemente pronto per altre aree" oltre al combattimento nella Striscia di Gaza. Durante una visita allo squadrone dell'aeronautica F-35, Halevi ha aggiunto che gli aerei dell'aeronautica israeliana possono "arrivare ovunque in Medio Oriente".
Ore 19.42 - Il gruppo yemenita Houthi: lanciati droni contro Israele
Il gruppo yemenita Houthi ha annunciato di aver lanciato "nelle ultime ore droni contro diversi obiettivi sensibili del nemico israeliano nei territori occupati". Lo riporta l'emittente Al Mayadeen.
Ore 19.00 - Biden chiama Netanyahu
Il presidente Usa Joe Biden ha chiamato questa mattina il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per discutere gli ultimi sviluppi della guerra in Israele e a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca.
Ore 18.36 - Premier irlandese contro Israele
I raid d'Israele contro la Striscia di Gaza palestinese, a un mese dall'attacco di Hamas, non sembrano più "solo autodifesa, ma qualcosa che si avvicina alla vendetta". Lo ha detto Leo Varadkar, premier moderato dell'Irlanda.
Ore 17.30 - Cellula eliminata in Cisgiordania: "Agiva su ordine di Hamas"
C'era Hamas dietro la cellula dei quattro miliziani eliminati oggi da membri di unità scelte israeliane nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo ha appreso la radio pubblica israeliana Kan secondo cui essi ricevevano da esponenti di Hamas a Gaza e all'estero non solo ordini operativi, ma anche finanziamenti dell'ordine di grandezza di "'centinaia di migliaia di shekel" (un euro equivale a 4,25 shekel, ndr). Questi fondi erano impiegati - secondo Israele - per acquistare armi e mezzi di combattimento, per organizzare attentati e per reclutare nuove leve da addestrare e da mandare in missione in Israele.
Ore 17.00 - Netanyhau agli ambasciatori stranieri: "Nostra vittoria è vostra vittoria"
Rivolgendosi a decine di ambasciatori stranieri convocati nel suo ufficio a Gerusalemme, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che la guerra di Israele contro Hamas "non è una battaglia locale. La nostra vittoria è la vostra vittoria".
Ore 16.55 - Allarme in tutto il Nord di Israele, 30 razzi dal Libano
Allarmi per razzi in arrivo dal Libano sono stati attivati in tutta la regione settentrionale di Israele: secondo l'esercito sono stati sparati circa 30 razzi, in risposta l'Idf ha attaccato il territorio libanese. Una raffica è stata sparata dal Libano verso la zona di Haifa. Sono state registrate due intercettazioni dell'Iron Dome nei cieli di Kiryat. Ynet riporta che le Brigate al Qassam, il braccio militare di Hamas, hanno rivendicato la responsabilità dei lanci dal Libano.
Ore 16.27 - Hamas lancia 16 missili dal Libano
Razzi sono stati lanciati dal Libano verso la Galilea occidentale e Krayot vicino ad Haifa, la distanza più lunga raggiunta finora da missili sparati contro il nord del Paese. Hamas ha rivendicato l'azione, precisando che sono stati sparati 16 missili.
Ore 15.54 - Mosca: “Cessare i combattimenti a Gaza e liberare gli ostaggi”
"La priorità adesso è cessare i combattimenti a Gaza il prima possibile, proteggere la popolazione civile, fornire gli aiuti umanitari necessari e liberare tutti gli ostaggi. Altrimenti ci troveremo ad affrontare il rischio di radicalizzazione e di aumento delle attività terroristiche e il pericolo di un'espansione geografica del conflitto". Lo afferma il ministero degli Esteri russo in un comunicato pubblicato sul suo sito web.
Ore 15.15 - Giordania: “Esodo forzato da Gaza sarebbe una dichiarazione di guerra"
Il premier giordano Bisher Khasawneh ha avvertito che il governo di Amman considererà qualsiasi tentativo di "espellere" i palestinesi da Gaza o dalla Cisgiordania come "una linea rossa", l'equivalente di "una dichiarazione di guerra". "Non ci sarà nessun esodo forzato, nessuna nuova Nakba, a Dio piacendo, nessun reinsediamento e nessuna patria alternativa", ha fatto sapere in una nota.