Kgb, il vocabolario delle spie russe: ecco come provano a colpirci
Di recente è stato rilanciato l’allarme su una rinnovata penetrazione dei servizi segreti russi nei paesi occidentali, in vari ambiti, a seguito del riacuirsi della tensione dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022. Come noto, dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1992 il vecchio KGB è stato rimpiazzato in Russia da due servizi segreti paralleli, l’FSB per le operazioni di sicurezza interna e controspionaggio e l’SVR per le operazioni di spionaggio estero. A essi s’aggiunge il GRU, che è il servizio segreto militare, la cui sigla è rimasta invece uguale a quella del periodo sovietico. In tutti i casi, certe prassi non sono cambiate rispetto al passato e possono essere simboleggiate da alcune parole.
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Desinformazija - Opera di disinformazione del nemico, sia a livello militare, sia a livello di opinione pubblica e mass media, mediante la diffusione di false informazioni, oppure di un misto tra verità e menzogna che mira a fuorviare le decisioni politiche o militari dell’avversario sulla base di falsi presupposti. In tempi recenti, la diffusione di disinformazione rientrava probabilmente tra le funzioni degli 11 agenti russi “dormienti” arrestati nel 2010 in America e capeggiati da Anna Chapman, alias Anna Kuschenko, divorziata da un britannico e inserita, come i complici, nelle alte sfere economiche degli States. Idem riguardo alle indagini sul Russiagate del 2016 che avrebbe contribuito all’elezione di Donald Trump sulla base di fake news fra l’elettorato.
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Maskirovka - È il mascheramento, misura diffusissima in guerra e nello spionaggio, viene assegnata particolare importanza dal pensiero russo. Fra gli esempi, l’infiltrazione nel 2014 di truppe russe nel Donbass, senza distintivi né bandiere, fatti passare per volontari delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Lugansk, i famosi “omini verdi”. In senso inverso, il KGB si era convinto, nel 1981, che l’Occidente stesse mascherando i preparativi globali di un attacco nucleare contro l’URSS e imbastì una inutile opera di sorveglianza planetaria. Non era vero e l’errata valutazione fu dovuta al fatto che i russi presupposero nel nemico un’attenzione per la maskirovka pari alla loro.
Mokroye Delo - In russo, “operazioni bagnate”. È l’espressione che indica l’assassinio mirato di persone scomode da parte dei servizi segreti russi. Per “bagnato” si intende il sangue, anche se nei casi di avvelenamento non viene versato. Una sospetta operazione bagnata potrebbe essere l’avvelenamento del disertore Alexander Litvinenko a Londra nel 2006, ma non esiste conferma. Fra celebri “operazioni bagnate” del passato, nel 1940 l’uccisione in Messico del dissidente Lev Trotzkij massacrato a colpi di piccone dall’agente Ramon Mercader su ordine di Stalin, e nel 1959 l’uccisione con cianuro spruzzato in faccia del nazionalista ucraino Stepan Bandera, rifugiato in Germania, da parte dell’agente Bogdan Stashinskij.
Virashchivanije - Cioè Coltivazione, è l’affiliazione di elementi di spicco del giornalismo o della politica del paese-bersaglio da parte di agenti che, sotto mentite spoglie, influiscono sulle loro opinioni o forniscono informazioni mirate che ne guidino il comportamento. In Italia, dal 2002 al 2006 la commissione Mitrokhin, presieduta dal senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti, passò in rassegna la posizione di alcune decine di persone, fra presunti ex collaboratori italiani del Kgb o elementi che venivano "coltivati" senza rendersene conto.
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Per Rezidentura, cioè “residenza”, s’intende una stazione fissa di intelligence in un paese straniero organizzata attorno ad “agenti residenti”, in sostanza spie, che possono essere russi o stranieri reclutati. I residenti si dividono in “legalniye rezidenty”, cioè residenti legali, e “nelegalniye rezidenty”, ossia residenti illegali. I primi sono agenti che hanno una copertura legale, in genere diplomatica, figurando come funzionari d’ambasciata, addetti militari, eccetera. Ciò presuppone l’immunità diplomatica che ad esempio li rende esenti dalla perquisizione dei bagagli. Gli illegali sono invece quelli che agiscono sul campo, talvolta sotto falsa identità, e non hanno coperture ufficiali.
Kurator Russo per “curatore”, nel senso di “controllore”. Ufficiale di intelligence che tiene i contatti con le vere e proprie spie disseminate sul territorio, spesso stranieri reclutati. Incontra gli informatori in luoghi segreti e il più delle volte lascia messaggi e ritira documenti o microfilm o file informatici utilizzando come deposito una “buca delle lettere morta”, cioè un nascondiglio segreto concordato in luogo fuori mano (un vicolo, un albero, una casa diroccata, un tombino). Uno dei maggiori traditori della CIA, che dal 1985 al 1994 passò informazioni ai russi dietro pagamento di denaro, Aldrich Ames, aveva per “controllore” Viktor Cherkashin.
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