Un finale tragico
Dom, salvò i compagni intrappolati nella grotta: si suicida a 17 anni il bambino eroe
La vita di Dom sembrava essere stata baciata dalla fortuna. Era il capitano dei piccoli calciatori della squadra dei Cinghiali di Mae Sai, in Thailandia che con i suoi undici compagni e l'allenatore furono salvati con una coraggiosa operazione dei Navy Seal dalla grotta dove erano rimasti intrappolati per 15 giorni in una grotta. Tutto è bene quel che finisce bene, si direbbe. E invece no. Come racconta Caterina Soffici sulla Stampa Duanggphet Phromthep (questo il nome e cognome del capitano dei Cinghiali), piomba in un altro incubo, più subdolo e pericoloso che lo porta all'estremo gesto di togliersi la vita. Il corpo di Dom, che nel frattempo ha compiuto 17 anni, è stato trovato appeso nella sua camera del college in Inghilterra dove nel frattempo si ere trasferito. Ieri il medico legale ha confermato che si è trattato di un suicidio.
Il tuo browser non supporta il tag iframe
"Non voglio essere ricordato per la grotta. Gli unici che meritano di essere lodati sono i soccorritori", aveva dichiarato Dom a un giornale inglese. Eppure era sempre lui e i suoi amici a essere sotto le luci della ribalta. La Stampa ricorda un documentario su Netflix, The Trapped 13: How We Survived The Thai Cave; la serie tv in sei episodi, sempre su Netflix, Thai Cave Rescue; e il film di Ron Howard: Tredici vite. Non solo: il governo thailandese li ha sfruttati politicamente spedendo i ragazzini in tour mondiale come simboli di positività, speranza e successo. In un centro commerciale di Bangkok viene addirittura costruita la replica della grotta di Tham Luang e i ragazzi sono costretti a fare gli attori della loro stessa tragedia, rivivendola per la gioia degli spettatori che accorrono numerosi.
Grazie a una borsa di studio Dom a settembre del 2022 parte per l'Inghilterra, dove approda al Brooke House College, prestigiosa boarding school del Leicestershire (retta annuale da 40.860 sterline), dove conosce le pene dello sradicamento e la difficoltà d'inserimento in una rigida scuola britannica, senza neppure sapere bene la lingua. A febbraio, continua Caterina Soffici, trovano Dom in fin di vita, la madre Loy gli recita preghiere buddiste al telefono, ma dopo due giorni il ragazzo muore e viene cremato in solitudine: il viaggio dalla Thailandia è troppo caro e nessuno di quanti hanno usato i ragazzi e la storia della grotta, si è offerto di pagare il biglietto alla madre per i funerali. Alla famiglia sono state consegnate le ceneri e un cellulare da cui sono stati cancellati tutti i dati. Niente foto, niente ricordi.
Leggi anche: Thailandia, 15 anni di carcere per una maglietta rosa: "Lesa maestà", l'orrore che colpisce Jatuphon