La strategia del terrore

Hamas, l'appello del leader Haniyeh: "Il sangue di donne e bambini ci serve"

È agghiacciante l'appello pubblico lanciato da Ismail Haniyeh, leader di Hamas, che incita i palestinesi ad avere un ruolo nel conflitto con Israele. "L’ho detto in passato e lo dico ancora: il sangue delle donne, dei bambini e degli anziani... Siamo noi che abbiamo bisogno di questo sangue per risvegliare lo spirito rivoluzionario dentro di noi, per spingerci avanti", ha tuonato il terrorista islamico.

Questo messaggio sembra essere rivolto principalmente a Israele, implicando che le migliaia di civili palestinesi uccisi a Gaza finora non indeboliranno Hamas, ma piuttosto alimentano il loro "spirito rivoluzionario" e l'odio verso lo Stato di Israele.

"Chiedo a tutti di esercitare tutta la pressione necessaria per porre fine all’aggressione contro Gaza, per fermare questa guerra contro i nostri bambini, donne e anziani, le nostre moschee, le nostre università e le nostre case. Questa brutale aggressione deve finire. Questo nuovo olocausto deve finire", ha concluso.

 

 

Intanto gli Stati Uniti e il Qatar hanno raggiunto un’intesa in base alla quale Doha rivedrà i suoi rapporti con Hamas dopo l’eventuale soluzione della crisi degli ostaggi, in cui Doha sta svolgendo un attivo ruolo di mediazione. Secondo fonti diplomatiche citate dal Washington Post, l’intesa è stata raggiunta durante il recente incontro tra il segretario di Stato Antony Blinken e l’emiro Tamim bin Hamad al-Thani. I termini di questa revisione dell’associazione tra Qatar e Hamas non sono ancora chiari, e non si sa se si arriverà fino l’uscita dal Paese dei leader dell’organizzazione militare palestinese, tra i quali il leader supremo Ismail Haniyeh, appunto, e il suo predecessore Khaled Mashaal, sopravvissuto a un tentativo di assassinio israeliano nel 1997.

 

 

L’intesa comunque è un segnale della volontà dell’amministrazione Biden di bilanciare l’obiettivo a breve termine di mettere in salvo gli oltre 220 ostaggi - con la mediazione di Doha che ha portato alla liberazione di due dei quattro ostaggi finora rilasciati - e quello a lungo termine di isolare le milizie responsabili degli atroci attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. "Quello che posso dire riguardo al Qatar che in questo riguardo apprezziamo molto il suo aiuto", ha detto Blinken la settimana scorsa quando gli è stato chiesto del fatto che Doha ospita da oltre un decennio gli uffici di Hamas. Ma poi ha aggiunto: "Non ci può più essere una situazione di ’business as usual’ con Hamas".