Moralisti da Oktoberfest
Germania, "bilancio truccato": uno scandalo da 70 miliardi
C’è una foto che girella, senza pudore, per le redazioni: quella in cui i “tre amigos” teutonici – il ministro delle Finanze Lindner, il cancelliere Scholz e il ministro dell’Economia Habeck sorridono felici e sprizzano rigore da tutti i pori, in attesa di blindare il Patto di stabilità europeo a loro favore (come al solito). La foto risale a prima che si venisse a sapere che i tre avevano truccato i propri conti pubblici. Piccoli moralisti da Oktoberfest. Ciò che fa ancora più impressione è che sia la Corte dei Conti tedesca a denunciare il governo di taroccare il bilancio: «Le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in ‘fondi speciali’, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture», affermano i magistrati contabili. In pratica – secondo quanto riportato da uno scoop di Repubblica - Berlino ha spostato nei Sondervermoegen, i veicoli finanziari con cui contava di finanziare spese straordinarie fuori bilancio, gli impegni straordinari e pluriennali. Come, per esempio, i 100 miliardi per la Bundeswehr o i 212 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici e la riconversione energetica.
IL FRENO AL DEBITO
Così facendo, avrebbe aggirato il cosiddetto «freno al debito» (un emendamento al pareggio di bilancio basato sul disavanzo federale strutturale); e, addirittura, l’avrebbe indebolito. Senza addentrarci troppo nel tecnico, la conseguenza è: il deficit reale del Paese praticamente schizza dai 16,6 miliardi di euro preventivati agli 85,7 miliardi, cifra cinque volte superiore rispetto alle aspettative. Un’altra cifra nel mirino degli analisti è il disavanzo del pil, che raggiungerà il 2,4% e non lo 0,4%. Non è uno spettacolo edificante. Sicché diventa assai cacina la figura della Germania che passava il tempo ad accusare i paesi latini –Italia compresa, Italia soprattutto- di manipolare i conti pubblici e di volere scomputare dal calcolo del deficit le spese militari o del debito le spese inerenti al Pnrr. Direi di più. Per la Germania capofila dei paesi “frugali” favorevoli a mantenere inopinatamente in vita i vecchi limiti di austerità di bilancio (quando dopo il Covid sono cambiati i parametri e il mondo intero con essi); be’, la visione stessa del mondo risulta taroccata quanto i suoi bilanci. Scholz e i colleghi hanno ora ben poco da ridere. Perché la normalità delle finanze pubbliche sbandierata da Lindner sembra essere lontana, mentre le spese e l'indebitamento, aggiungono i magistrati contabili, «continuano ad essere fortemente espansivi». Per la cronaca, il prossimo anno la spesa pubblica crucca lieviterà di 90 miliardi di euro, rispetto al 2019. «Se si contano le spese dei fondi speciali, la distanza tra i piani per il 2024 e l’anno di riferimento scelto dal governo, il 2019, aumenta ulteriormente a 177 miliardi di euro», prosegue la Corte. L’opposizione politica a Scholz non tarda a farsi sentire. Le rampogne più dure verso il cancelliere riguardano proprio Lindner, il quale da rigorista quasi psicossessivo s’è trasformato in campione di quel che lui stesso chiama «finanza creativa». «Lindner» afferma il vicecapogruppo della Cdu, Mathias Middelberg «si vanta di rispettare il freno al debito e di ritornare alla normalità delle finanze pubbliche. Purtroppo nessuna delle due cose è vera».
FINTA SOLIDITÀ
Ogni sforzo del ministro, secondo Middelberg, è andato nella direzione di rendere il bilancio pubblico «del tutto opaco» e di nascondere la sua «finta solidità». Durissimo.La valutazione della Corte conferma ciò che l’Istituto Ifo –la maggior istituzione tedesca di ricerca- già espresse giorni fa: la Germania resta il «grande malato d’Europa», tra manifattura in crollo e i prezzi dell’energia inchiodati. Tra l’altro, le astuzie bertoldesche dei tedeschi non sono una novità. Per il presidente della Corte dei conti teutonica, Kay Scheller (cfr. ItaliaOggi del 5 ottobre 2022), già l’anno scorso il cancelliere eccedeva nell’uso dei «fondi speciali che creano non trasparenza, oscurano la verità e la chiarezza dei bilanci. Quando il denaro viene prelevato da fondi speciali, anche se non sono chiamati così, sono debito federale». Con la prassi dai fondi speciali -introdotta dalla Merkel- il governo tedesco aggirava sistematicamente il controllo parlamentare, previsto dalla costituzione. Per il ministero delle Finanze tedesco, a fine 2020, vi erano ben 26 fondi speciali separati dal bilancio ufficiale. È cambiato il primo ministro, ma non il vizio. A fine 2022 con reiterati trucchi di bilancio si arrivò a 360 miliardi di nuovo debito, il 72% dell’intero bilancio. In tutto questo, il buon Scholz oggi continua ad ergersi a templare dell’austerity che egli stesso disattende. Cosa avranno da ridere i tre amigos in quella fotografia...? Mah.