Crisi nera
Cina, "boom economico finito, annega nei debiti": il mondo ora trema
La crisi che sta colpendo la Cina spaventa il mondo. I primi segnali di allarme sono stati lanciati da cinque grandi banche internazionali, che hanno tagliato le previsioni di aumento del Pil cinese nel 2023 al di sotto dell’obiettivo del 5% fissato dal presidente Xi Jinping. Ancor più drammatiche le parole del Wall Street Journal, secondo cui "il boom economico cinese è finito" e il Paese "sta annegando nel debito" contratto da imprese, governo centrale e amministrazioni locali. Un debito che supererebbe il 300% del Pil.
A far scattare l'allarme in un primo momento è stato lo scoppio della bolla immobiliare: Evergrande, Country Garden e altri costruttori non riuscirebbero più a far fronte ai centinaia di miliardi di debiti accumulati negli anni. Oggi, come si legge sul Corriere della Sera, gli investitori temono che la crisi del settore immobiliare possa trascinare a fondo altri settori dell'economia cinese. Non aiutano anche altri fattori, come il calo della popolazione, scesa per la prima volta in 60 anni; la disoccupazione giovanile a livelli record; il calo delle esportazioni a causa delle tensioni con Usa ed Europa.
Cosa sta facendo il governo cinese per provare a invertire la rotta? "Ha iniziato ad adottare misure per aiutare i gruppi immobiliari rimuovendo alcuni limiti agli acquisti di case (fra i più severi al mondo) e alla concessione di mutui - ha spiegato al Corsera Stefano Chao, general manager di Azimut in Cina -. Ha anche consentito ai costruttori di accedere al credito delle banche commerciali, canale sinora molto ristretto". Secondo gli esperti, però, questo non basterà a far ripartire il mercato immobiliare.
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