Contro il grande fratello
Austria, la sfida alla Ue: "Pagare in contanti è un diritto"
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer sfida l'Unione Europea schierandosi dalla parte della maggior parte dei suoi concittadini che vede intensificarsi il pressing sui pagamenti digitali come un tentativo di monitorare la vita dei cittadini. "Pagare in contanti è un diritto che dovrebbe essere sancito in Costituzione", ha detto il cancelliere in una conferenza stampa con cui ha annunciato un emendamento, poiché "i pagamenti contactless con carta diventano più popolari in Europa".
Nehammer - che è il leader del Partito popolare conservatore austriaco, che governa in una coalizione con il Partito dei Verdi di sinistra - ha proposto l'emendamento dopo che il Partito della Libertà austriaco, un partito di estrema destra attualmente in forte ascesa nei sondaggi, aveva accusato lui e il suo governo di aver cospirato per vietare il contante come mezzo per rintracciare i suoi cittadini. Spiega il Giornale che il cancelliere per dimostrare di essere dalla parte del popolo ha spiegato con un tweet perché sii impegna "a garantire che il contante sia protetto costituzionalmente come mezzo di pagamento": "Solo in Austria, ogni anno vengono prelevati 47 miliardi di euro dagli sportelli automatici e in media ogni austriaco trasporta 102 euro in contanti”, ha scritto Nehammer spiegando in conferenza stampa, come riporta il Giornale, che il suo piano da realizzare insieme al ministro delle Finanze Magnus Brunner, è articolato in tre punti: inserire il “diritto al contante” in Costituzione, nuove norme sul contante e l’obbligo per la banca nazionale di fornire il flusso di cassa necessario".
"A settembre è in programma una riunione tra rappresentati del governo, dell’industria e della banca centrale per attuare il progetto, ha annunciato Nehammer che vuole in qualche modo arginare l'inesorabile declino del contante e la sua progressiva sostituzione con i pagamenti digitali che sono sempre più diffusi nelle economie avanzate in Europa. La Svezia ha addirittura intrapreso il controverso passo di consentire alle imprese di rifiutarsi di accettare contanti, con l'intenzione di diventare una società senza contanti.