Da gelare il sangue

Omar Bin Laden, choc in Normandia: che fine fa il figlio del re del terrore

Mauro Zanon

Dal 2016, Omar bin Laden, quarto figlio del fondatore di Al Qaeda, vive in Normandia con la moglie Zaina Mohamed Al Sabah. Fino ad oggi, il 42enne ha fatto parlare di sé per la sua grande passione per l’arte. Nel 2020, in piena crisi del coronavirus, aveva trovato conforto nella pittura per superare l’isolamento, disegnando paesaggi naturali, ma anche, curiosamente, le vaste lande americane, che rimandano alle ambientazioni dei vecchi film western, di cui è grande fan. Le sue tele sono state oggetto di alcune esposizioni in Normandia e sono quotate tra gli 800 e i 2.000 euro. Ma in questi giorni sta facendo parlare di sé per un altro motivo.

Secondo quanto rivelato dal sito francese Le Publicateur Libre, Omar bin Laden è stato infatti incriminato per apologia di terrorismo, in seguito a un tweet pubblicato lo scorso 2 maggio, giorno dell’anniversario della morte del padre. Le forze dell’ordine si sono recate giovedì mattina attorno alle 7.30 al suo domicilio a Domfront, per condurre una serie di perquisizioni. La procuratrice di Argentan, contattata da Le Publicateur Libre, non ha voluto confermare l’inchiesta in corso, cosa invece fatta da una fonte vicina al dossier: «Omar bin Laden è stato incriminato per apologia di terrorismo e rimesso in libertà al termine della procedura».

 

Secondo quanto riportato dal sito francese, lo scorso 2 maggio, un account Twitter intitolato @OmarBinLadin1, che apparterrebbe a Omar bin Laden, ha pubblicato un messaggio in lode della memoria di Osama e del suo operato. Numerose voci nel mondo arabo, stando a quanto riportato dal sito ArabNews, hanno manifestato la loro indignazione e chiesto alla piattaforma di sospendere il profilo: richiesta accolta, perché oggi il profilo non esiste più.

Nel passato, Omar si era più volte scusato con le vittime dell’11 settembre 2011 e dissociato dalle azioni del padre, che ha descritto come un uomo violento e autoritario anche nel privato. «Molte persone pensano che gli arabi, specialmente i bin Laden, i figli di Osama, siano tutti terroristi, ma questa non è la verità», aveva dichiarato all’Associated Press nel 2008, affermando di voler diventare un ambasciatore di pace. A Vice Us, nel 2021, aveva aggiunto: «Voglio che il mondo sappia che sono cresciuto; che mi sento a mio agio con me stesso per la prima volta nella mia vita; che il passato è passato e che bisogna imparare a conviverci. Bisogna perdonare se non proprio dimenticare, in modo da essere in pace con le proprie emozioni».