Ricalcolo

Corea del Sud, clamoroso: da oggi tutti hanno 2 anni in meno

I sud-coreani saranno di uno o due anni più giovani. Da ieri 28 giugno Seul passa infatti al sistema internazionale di calcolo dell’età, rendendo i propri cittadini più giovani rispetto al conteggio dell’età utilizzato nei metodi tradizionali. In base a una legge approvata a dicembre scorso e ora entrata in vigore, tutti i documenti ufficiali dovranno riportare l’età "internazionale" - la stessa in uso in Occidente, che si basa sulla data di nascita e comincia a contare gli anni dal numero zero - unificando, così, il sistema di calcolo che fino a oggi prevedeva tre differenti età per ogni persona: "l’età coreana" - che parte a contare gli anni dal numero uno e aggiunge un anno all’inizio di ogni nuovo anno - e "l’età del calendario", che parte da zero e aggiunge un anno all’inizio di ogni nuovo anno e, appunto, "l’età internazionale". Con la standardizzazione i cittadini saranno, quindi, più giovani di almeno un anno rispetto ai metodi di calcolo attuali, ma a volte anche di due, se si considera, per esempio, il caso estremo di un bambino nato l’ultimo giorno dell’anno che, in base all’età coreana, allo scoccare della mezzanotte compie due anni.  

 

 

"Il sistema unificato di calcolo dell’età ridurrà di molto i costi sociali dovuti a diversi sistemi di calcolo impiegati finora", ha dichiarato il ministro della legislazione governativa Lee Wan-kyu, citato dall’agenzia Yonhap, commentando l’imminente entrata in vigore del nuovo sistema. Con l’unificazione del sistema di calcolo i cittadini, quindi, sapranno che l’età internazionale sarà quella di riferimento nelle aree civili e amministrative. La standardizzazione del calcolo dell’età è stata una delle promesse della campagna elettorale dell’attuale presidente sud-coreano, il conservatore Yoon Suk-yeol, eletto lo scorso anno, per evitare caos e costi sociali inutili. Oltre a confusioni nei casi di traduzione dal e in coreano, problemi riguardanti il calcolo dell’età erano emersi durante la pandemia di Covid, per esempio nell’utilizzo di alcuni vaccini non raccomandati al di sotto di una certa età, che ha spinto molti a chiedere alle autorità se l’età a cui si faceva riferimento fosse quella coreana o quella internazionale.