Punto di svolta
Russia, scatta la ritirata? Kiev: "Forza principale ancora non dispiegata"
La Russia è a un punto di svolta. L'offensiva di Mosca a quanto pare imbarca acqua e dalle parti della Wagner si punta il dito proprio contro il Cremlino. Inaftti a quanto pare l'esercito russo si sta ritirando in diverse aree dell’Ucraina meridionale e orientale. Lo afferma il leader del gruppo paramilitare Wagner, contraddicendo le affermazioni del Cremlino secondo cui la controffensiva di Kiev è un fallimento. "L’esercito russo si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson, le forze armate ucraine stanno spingendo", ha detto Yevgeny Prigozhin in un’intervista video pubblicata su Telegram dal suo servizio stampa.
"Lo stesso sta accadendo a Bakhmut, il nemico penetrerà sempre più in profondità nella nostra difesa", ha aggiunto l’imprenditore, riferendosi a una città orientale che i russi affermano di aver catturato ma dove gli ucraini affermano di essere progrediti sui fianchi nelle ultime settimane . Non verificabili da una fonte indipendente, le parole del capo di Wagner contraddicono comunque quelle del presidente Vladimir Putin e del suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, secondo i quali l’esercito russo "respinge" tutti gli attacchi ucraini.
Nei giorni scorsi Putin ha ripetuto che la controffensiva ucraina è stata un fallimento e che le forze di Kiev hanno subito perdite quasi "catastrofiche". Ma non finisce qui. Negli equilibri della Russia al fronte potrebbe incombere la controffensiva più pesante e più strutturata da parte dell'Ucraina. A rivelarlo è il comandante delle forze di terra ucraina, il generale Oleksandr Syrskyi: "Tutto deve ancora avvenire. La nostra forza principale non è stata ancora impegnata a combattere e ora stiamo sondando i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora avvenire".