L'impegno
Russia, missione segreta di Papa Francesco: come finirà la guerra
«In questi incontri non abbiamo di certo parlato di Cappuccetto Rosso, abbiamo parlato della guerra. A tutti interessa la strada della pace e io sono disposto a fare tutto quello che si deve fare. Adesso è in corso una missione che non è pubblica. Quando sarà pubblica lo dirò». Papa Francesco risponde così alle domande dei giornalisti a bordo dell’aereo che dall’Ungheria lo ha riportato a casa, in merito ai colloqui avuti con il primo ministro Viktor Orban e il metropolita Hilarion e su un loro eventuale ruolo per giungere alla pace in Ucraina. E non è una risposta banale. E in merito all’ex braccio destro del Patriarca di Mosca Kirill ha specificato: «Hilarion è una persona che io rispetto tanto, abbiamo sempre avuto un bel rapporto. Ha fatto la cortesia di venire a trovarmi e poi è stato alla messa.
È una persona intelligente con la quale si può parlare. E questi rapporti è importante mantenerli. Abbiamo la mano tesa con tutti. Con Kirill ho parlato una sola volta dall’inizio della guerra, per 40 minuti. Poi tramite il metropolita Antonj che ha preso il posto di Hilarion c’è un rapporto con Kirill. C’è sospeso l'incontro a Gerusalemme che dovevamo avere l’anno scorso a giugno, ma si dovrà fare».
La Santa Sede risponderà anche alla richiesta di aiuto dell’Ucraina per il ritorno in patria dei bambini deportati in Russia: «Penso di sì, perché la Santa Sede ha fatto da intermediario in alcune situazioni di scambio di prigionieri, e tramite l’Ambasciata è andata bene, penso che può andare bene anche questa. È una cosa giusta e dobbiamo aiutare, affinché questo non sia un casus belli, ma un caso umano», confida il Pontefice. E riguardo alla sua salute, Francesco rilancia: «Ho avuto febbre alta e forte polmonite, ma grazie a Dio posso raccontarlo; il corpo ha risposto bene e non fermo i miei viaggi». Con una curiosa postilla riguardo ai beni artistici trafugati da un Paese all’altro nel corso delle varie dominazioni: «I frammenti del Partenone ridati alla Grecia? È il settimo comandamento. Se hai rubato, tu devi restituire».