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Russia, la flotta lascia il Mediterraneo: il sospetto dai satelliti
Mosca muove la sua flotta. Con una mossa a sorpresa il Cremlino porta al minimo la presenza della Marina russa nel Mediterraneo. Per ora, stando ai satelliti, si contano: un sottomarino convenzionale, una corvetta e una fregata. La fregata, le due corvette e infine il rifornitore che le accompagnerà stanno infatti attraversando lo stretto di Gibilterra, puntando dritto all'Atlantico. Cosa ci sia dietro il cambio di passo non è dato sapersi. Tra i sospetti la risposta alla scelta statunitense di riportare in patria la portaerei "George W. Bush", che ha varcato le colonne d’Ercole dieci giorni fa ed è giunta nella sua base di Norfolk dopo otto mesi di missione.
Gli Stati Uniti avevano già annunciato che la trasferta della squadra navale nel Mediterraneo sarebbe stata prolungata. A maggior ragione dopo i raid condotti contro le basi americane in Siria. Poi però l'ordine che ha cambiato tutto. E così si aspetta che venga rimpiazzata nelle prossime settimane dalla "Gerald R. Ford", la più moderna portaerei dell’Us Navy, varata nel 2017. Insomma, nel Mediterraneo - per la prima volta dal gennaio 2022 - sia la flotta americana che quella russa hanno contingenti molto ridotti. Eppure gli esperti non credono che il Mediterraneo verrà abbandonato.
Basta guardare alle tensioni che non accennano a diminuire. Le autorità russe hanno dichiarato di aver respinto un'incursione di droni di superficie contro il quartier generale della flotta del Mar Nero nel porto annesso alla Crimea di Sebastopoli, senza vittime o danni. "Un tentativo di attacco a Sebastopoli è stato respinto alle 3:30 del mattino", ha dichiarato su Telegram il governatore russo di Sebastopoli, Mikhail Razvojaev. "Un drone di superficie (navale) è stato distrutto dalle forze antisabotaggio, il secondo è esploso da solo", ha aggiunto, affermando che l'attacco è stato respinto in una rada fuori dal porto e "nessuna infrastruttura" è stata danneggiata.