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Ucraina, la balla del partito di De Magistris: "Gli Usa reclutano senzatetto"

A.V.

L’ostilità al sostegno italiano, e occidentale, all’Ucraina tira un brutto scherzo a Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli ora alla testa di Unione popolare. Accade che sul profilo Twitter della formazione politica nata nel 2022 ieri appaia un post che commenta un annuncio apparso negli Stati Uniti a proposito della facoltà, per i senzatetto e le altre persone in difficoltà economiche, di uscire dalla spirale dei sussidi. Come? Arruolandosi nella “legione internazionale di difesa dell’Ucraina”.

A corredo, ecco il manifesto, in inglese, con un senzatetto intento a dormire su una panchina. Un’occasione troppo ghiotta, per Unione popolare, per riaffermare la contrarietà all’invio di materiale bellico a Kiev. Il tweet recita così: «Stanco di vivere di sussidi? Unisciti alla legione internazionale di difesa dell’Ucraina. Assicurazione sanitaria e pagamenti mensili: i manifesti in America per condurre senzatetto in guerra. Smettetela di parlare di conflitto di civiltà, iniziate a parlare di conflitto di classe».

 

Peccato che poco dopo il post venga rimosso. Non perché non esista la “Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina”, creata il 27 febbraio 2022 dal governo ucraino su richiesta del presidente Volodymyr Zelensky. Piuttosto perché appare poco verosimile che negli Stati Uniti sia in atto un reclutamento dei senzatetto da spedire al fronte. Contattata da diversi siti di fact checking internazionali, l’ambasciata ucraina a Washington ha smentito la notizia, affermando che il poster che si vede nella foto diffusa online non è reale e non è mai stato realizzato e diffuso da nessuna autorità ucraina. Inoltre nel sito ufficiale della Legione internazionale, gestito dal ministero degli Affari esteri ucraino, non è presente alcun comunicato riferito ai senzatetto statunitensi. Una simile notizia, inoltre, non trova alcun riscontro in testate locali e internazionali, oltre che in nessun comunicato ufficiale. Peccato che de Magistris, e la sua Unione popolare, ci siano caduti con tutte le scarpe.

 

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