Il caso
Ucraina, disastrosa fuga di notizie sui documenti riservati Usa: "Alleati spiati"
La fuga di notizie sui documenti riservati del Pentagono in merito al conflitto ucraino rischia di avere l’effetto di una valanga. Gli americani spiano sia i vertici militari e politici di Kiev che quelli dei paesi alleati: lo scoop arriva dal New York Times, che cita la Corea del Sud, il cui aiuto è fondamentale per la fornitura di armi all’Ucraina. La fuga di notizie avrebbe già sortito i primi effetti, complicando i rapporti con gli alleati e aumentando i dubbi sulla capacità degli Stati Uniti di mantenere i segreti.
I documenti rivelano anche quanto i servizi americani siano riusciti a penetrare in profondità negli apparati russi: non a caso avevano previsto l’invasione russa quando nessuno la credeva possibile e hanno avvertito più volte gli ucraini degli attacchi in arrivo. Se da un lato il materiale rafforza l’idea che gli Stati Uniti “abbiano una più chiara comprensione delle operazioni militari russi che dei piani ucraini”, dall’altro la fuga di notizie aumenta il timore di bruciare le fonti e di suscitare ripercussioni diplomatiche.
Tra l’altro le carte, che in alcuni casi sono così classificate da non poter essere condivise neanche con gli alleati più stretti, non riguardano solo l’Ucraina ma anche tutta una serie di dossier delicati su Cina, Indo-Pacifico e Medio Oriente. È quindi partita la caccia alla talpa, con focus particolare sui documenti inerenti Kiev: secondo le fonti del New York Times, è improbabile che i documenti siano stati diffusi dagli ucraini perché non hanno accesso ai piani specifici, che hanno il timbro degli uffici dello stato maggiore del Pentagono.