Giallo sul Mar Nero
Mar Nero, Mosca denuncia: "Dove volava il drone Usa", a un passo dal disastro
"Nessun contatto in volo". Il Cremlino risponde alle accuse del Pentagono dopo "l'incidente" nei cieli sopra il Mar Nero che ha visto un drone americano precipitare in acqua dopo essere entrato, secondo le autorità americane, in collisione con due jet militari russi. Secondo il ministro della Difesa di Mosca, invece, il drone americano precipitato era stato intercettato martedì mattina dalle autorità russe mentre volava in direzione del confine russo.
Le autorità di controllo aereo dell'aviazione russa "hanno osservato il volo di un velivolo senza pilota MQ-9 sul Mar Nero, nella regione della penisola di Crimea, nella direzione del confine russo", ha spiegato il dicastero. Il volo del drone è avvenuto "con i transponder spenti, in violazione dei confini dell'area su cui vige un regime temporaneo di uso dello spazio aereo, stabilito con lo scopo di condurre un'operazione militare speciale (in Ucraina) e comunicato a tutti gli utenti dello spazio aereo internazionale", si legge nella dichiarazione russa.Inoltre, i caccia Su-27 russi non avrebbero toccato il drone statunitense né hanno usato armi, sempre secondo la ricostruzione della Difesa russa. Il Pentagono ha accusato i piloti dei jet russi di condotta "poco professionale", ma secondo Mosca il drone sarebbe caduto per "brusche manovre", che lo hanno indotto a un "volo incontrollato con la perdita di altitudine" e a una "collisione con la superficie dell'acqua". I caccia russi, si sottolinea, "non hanno usato armi e non sono entrati in contatto con il velivolo senza pilota".
Nel frattempo, gli Usa hanno convocato l'ambasciatore russo e ribadiscono di voler contattate le autorità russe per "evitare una escalation". Ma il Pentagono sottolinea anche che "il Mar Nero non appartiene a nessuna nazione e continueremo a fare ciò che è necessario per garantire la nostra sicurezza nazionale in questa parte del mondo". "I droni statunitensi e alleati - ha detto il generale James Hecker, comandante delle forze Usa per l'Europa e l'Africa - continueranno a operare nello spazio aereo internazionale e chiediamo ai russi di comportarsi in modo professionale". "Se il messaggio - scandisce John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa - era quello di esercitare deterrenza contro i nostri sorvoli nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero, o la nostra navigazione in acque internazionali sul Mar Nero, è destinato a fallire".