Nel mirino
Guido Crosetto insultato dai mercenari di Putin: "Uno str***"
Per Guido Crosetto non ci sono dubbi, "l'aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane è anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani". Una teoria, quella del ministro della Difesa, confermata dalle valutazioni dei Servizi segreti al lavoro per fare chiarezza su quanto sta accadendo. Dopo la nota firmata dal co-fondatore di Fratelli d'Italia e da Antonio Tajani, titolare degli Esteri, la replica non si è fatta attendere. O meglio, gli insulti non sono tardati ad arrivare.
Il capo di Wagner, Evgeni Prigozhin, dopo aver apostrofato Crosetto come "mudak", "str***", attacca: "Non siamo al corrente di ciò che sta accadendo con la crisi migratoria, non la affrontiamo, abbiamo un mucchio di altri problemi da affrontare". Eppure nel governo c'è la convinzione che l'influenza russa sia un motivo in più per potenziare il controllo sul fianco Sud dell'Europa, come già avvenuto a Est. Tra le motivazioni quella che sotto i fondali delle rotte migratorie, non a caso sempre più battuti da navi russe, corrono i gasdotti, linee di comunicazione energetica strategiche per l'Italia e non solo. "Ue, Nato e Occidente - ha spiegato Crosetto -, sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso".
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D'altronde i numeri parlano chiaro: dall'inizio dell'anno gli sbarchi avvenuti in Italia sono più che triplicati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi raggiungono quota 20.017 contro i 6.152 del 2022, di cui 9.456 nel solo mese di febbraio. I dati del Viminale mettono dunque in allarme Palazzo Chigi, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni pronta a riproporre la cosiddetta "sorveglianza marittima".