L'intervista
Zelensky rivela il piano della Meloni: "Cosa farà per l'Ucraina"
Giorgia Meloni è in partenza per Kiev, dove in queste ore incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il quale, ieri sera al Tg1, ha confermato: «So che sta per arrivare, la aspetto». Poi ha aggiunto: «Abbiamo ricevuto un pacchetto di sostegno, il che significa che il sostegno del primo ministro, di Giorgia, non è cambiato e io la ringrazio molto per la sua posizione». Zelensky giudica «ottimi» i colloqui avuti col premier. Il clima è disteso, nonostante le parole di Silvio Berlusconi sul leader ucraino. «Abbiamo un forte rispetto dell’Italia e del popolo italiano», ha sottolineato Zelensky. Che ha aggiunto: «La guerra non durerà all’infinito, nel mondo moderno non può durare anni. Terminerà con la nostra vittoria, una vittoria per la pace per la quale anche le generazioni future russe ci ringrazieranno. I russi non sono potenti come erano prima, ora siamo molto più forti di loro. Noi sappiamo che se perdiamo, perdiamo tutto: le case, i figli, i genitori, ma non sta andando secondo i piani di Mosca. Dopo quello che è accaduto il 24 febbraio dell’anno scorso non ci sono altri compromessi, è stato violato il diritto internazionale. Noi non abbiamo paura di loro».
Per il momento con Mosca non possono esserci «compromessi», ha ribadito il presidente ucraino. «Non abbiamo paura», ha dichiarato in mimetica. Però è stata un’altra giornata tragica: ancora bombe, morti e feriti. «Giorgia è una donna forte che può tenere compatto il suo governo. Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi», è tornato sull’argomento Zelensky al Corriere della Sera. «Non lo conosco personalmente, ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa. Gli piace la vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se crede gliela regaliamo».
LE CENTRALI ELETTRICHE
E sugli aiuti: «Sono molto grato all’Italia perla scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie. Stiamo aspettando una decisione sul sistema di difesa aereo. È molto importante per noi sapere che possiamo difendere le nostre centrali elettriche. Ci serve l’aiuto di tutto il continente». La consigliera presidenziale ucraina, Daria Zarivna, in giornata aveva detto: «La nostra linea è che non ci sarà nessun secondo anniversario della guerra». Il ministero della Difesa russo avverte che l’Ucraina preparerebbe una provocazione accusando Mosca di attacchi radioattivi: «Contenitori con sostanze radioattive sono stati consegnati all’Ucraina dal territorio di un Paese europeo per inscenare la contaminazione locale di un’area in una delle regioni controllate da Kiev, incolpando poi la Russia di violare la Convenzione sulla sicurezza nucleare». L’intelligence inglese ha pubblicato un’analisi sul lancio nei giorni scorsi di palloni-spia russi sull’Ucraina, di cui 6 abbattuti dalla difesa aerea di Kiev, sostenendo: «Erano aerostati con riflettori radar per provocare la difesa aerea e studiarne posizioni e limiti». Gli ucraini hanno così deciso di non abbattere altri palloni «per non rivelare le posizioni dei sistemi antiaerei». Intanto il vertice sulla sicurezza internazionale di Monaco si è concluso con scintille fra Usa e Cina sulla guerra russo-ucraina. Dopo che il segretario di stato americano Anthony Blinken aveva già ammonito Pechino di «conseguenze» per il sostegno alla Russia, durante un bilaterale col diplomatico cinese Wang Yi, è arrivata un’ulteriore stoccata. Per Blinken «la Cina ha in programma di fornire armi alla Russia».
Finora da Pechino, oltre all’assistenza economica per aggirare le sanzioni, sono arrivate a Mosca forniture non letali come giubbotti antiproiettile. Per Washington i cinesi potrebbero ora fornire veri armamenti, per esempio droni, come già l’Iran, oppure munizioni, sia d’artiglieria, sia per armi leggere, considerando che l'industria militare cinese ha impostazioni ex-sovietiche e quindi i calibri dei proiettili sono compatibili con le armi russe. La vicepresidente Usa Kamala Harris rincara: «Se la Cina aiuta Mosca, ci saranno sempre più morti in Ucraina». Ma Wang ha ribattuto che «la Cina non tollera imposizioni dall’America nel suo rapporto con la Russia». Del resto, la volontà cinese di mediare e arrivare alla pace in Ucraina non è finalizzata a una «sconfitta della Russia», come chiedono Usa e Nato, ma a un negoziato in equilibrio. Diversamente, anche il presidente francese Macron ha dichiarato che «la Russia va sconfitta, anche se non schiacciata». Si capirà se è possibile un negoziato dal tono che il 21 febbraio terranno nei loro discorsi paralleli il presidente americano Joe Biden in visita in Polonia e quello russo Vladimir Putin, nell'imminenza dell'anniversario del conflitto il 24 febbraio.