Sul campo
Wagner, mercenari contro soldati russi: a Putin sfugge di mano la guerra?
L'esercito russo, aiutato da milizie del Donbass e mercenari della compagnia Wagner, continua a concentrare l'offensiva a Bakhmut, sempre più martoriata. Ieri sono stati bombardati quartieri residenziali in cui vivono ancora fra 5.000 e 6.000 civili, su una popolazione che prima della guerra toccava 70.000 persone. Almeno 5 civili ucraini sono morti e 10 sono rimasti feriti. Perciò da Kiev la vicepremier Irina Vereshchuk ha rinnovato l’appello ai civili rimasti in città perchè la evacuino. I russi lottano per tagliare le comunicazioni fra il presidio ucraino e le retrovie, ma non si sa se la conquista della città precederà l'anniversario dell'inizio della guerra, il 24 febbraio.
Ieri l'Istituto americano ISW ha commentato che «è improbabile che la Russia prenda Bakhmut in tempo per l'anniversario, poiché significherebbe avanzare più velocemente di quanto mai fatto dai russi».
Proprio la «lentezza dovuta alla burocrazia» aveva spinto due giorni fa il capo della Wagner, Evgeni Prigozhin, a criticare il ministero della Difesa russo e il suo titolare Sergei Shoigu. Prigozhin sa che può permettersi di criticare i vertici, almeno fino a un certo punto, perché l'esercito ha bisogno dei Wagner come truppe di rottura. Ma i mercenari russi lamentano la mancanza di munizioni.
Alcuni membri della Wagner hanno postato video in cui si dicono «lasciati a corto di munizioni». Una ripicca di Shoigu a Prigozhin? I Wagner dicono: «Ci appelliamo ai nostri colleghi e amici del Ministero della Difesa. Siamo sicuri che da qualche parte nei magazzini queste munizioni ci sono. Vi saremo grati se ci aiutate e le consegnate. Un gran numero di persone sopravviverà e potrà continuare a lottare». Da Londra, il rapporto quotidiano dell'intelligence britannica azzarda che il gruppo Wagner abbia sofferto «il 50% di caduti nei propri ranghi».
L’amministrazione ucraina di Kherson ha dichiarato che i russi hanno bombardato la zona con 76 ordigni, fra razzi, granate e droni, uccidendo 3 persone e ferendone 7. Lo Stato Maggiore ucraino dice che i russi hanno installato nella Melitopol occupata «un’antenna per intercettare le telefonate della gente» e così scoprire gli informatori di Kiev. Gli ucraini, a loro volta, hanno cercato di colpire con un drone la centrale elettrica di Balaklava, in Crimea, ma secondo il governatore russo Mikhail Razvozhaev l'ordigno ucraino è stato abbattuto. Il generale russo Igor Konashenkov ha comunicato che l'antiaerea ha abbattuto «un elicottero ucraino Mil Mi-8, tre razzi Himars e un missile Harm». Per l'Ucraina ripianare il consumo d'armi e munizioni è sempre arduo. Ieri la CNN ha riferito che una grande fabbrica di munizioni americana, la Scranton Army Ammunition Plant della Pennsylvania, sforna 11.000 granate da 155 mm al mese, «ritmo inferiore alla velocità con cui l'Ucraina le spara». Da Parigi è stata annunciata l'avvenuta consegna di «missili anticarro Akeron MP», da 5 km di gittata, ma non è nota la quantità. Il Congresso USA chiede al presidente Joe Biden di dare caccia F-16 agli ucraini, ma resta il problema dei tempi lunghi. Il piccolo Lussemburgo, con le sue finanze, ha comprato sul mercato internazionale 600 proiettili per lanciarazzi Grad da donare a Kiev, ma è una goccia nel mare.