dramma
Terremoto devastante, strage in Turchia
Nella notte un terremoto di grado 7,9 ha scosso la Turchia ed è stato avvertito anche in Siria, Libano e Israele. L’epicentro della serie di numerose scosse si trova vicino alla città di Gaziantep. Il vicepresidente turco Fuat Oktay aveva riferito di 284 vittime e 2.320 feriti. Bilancio tragicamente più pesante con il passare delle ore: la conta è ora a 1.300 vittime ma destinata a crescere esponenzialmente. Le operazioni di scavo sono in corso, e sono destinate a durare per giorni. Per ora — oltre alle 8 scosse principali — sono state registrate già 42 scosse di assestamento.
"Sono vicino al popolo turco colpito da un violento terremoto che ha provocato moltissime vittime", ha scritto su Twitter il titolare della Farnesina, Antonio Tajani: "Non mancherà l’aiuto dell’Italia. Il ministero degli Esteri sta contattando tutti gli italiani che vivono nella regione colpita dal sisma".
Intanto in Italia il dipartimento della Protezione civile ha revocato l'allerta maremoto sulle coste italiane emessa in precedenza. L'allerta era stata diramata sulla base ei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv ed era stato raccomandato di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l'area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali. Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. A scopo cautelativo, Ferrovie dello Stato aveva deciso di fermare la circolazione ferroviaria nelle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia. Ora però è ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria.