A Barcellona
Diplomatici sotto attacco, fermate 5 persone: "Stato italiano assassino"
La polizia di Barcellona, ha identificato cinque persone, ritenute responsabili dell’attacco di ieri sera 27 gennaio contro il consolato generale italiano a Barcellona, di cui sono state imbrattate le pareti esterne con diverse scritte e danneggiate le vetrate del portone di ingresso. I cinque, identificati grazie alle telecamere di sicurezza dell’edificio, sono stati fermati e poi sarebbero stati rilasciati.
Fonti diplomatiche al consolato generale di Barcellona hanno definito "vandalico" l’atto compiuto nella sede diplomatica intorno alle 22,30. La polizia regionale catalana, i Mossos d’Esquadra, ha aperto un’inchiesta sull’accaduto mentre si stanno già ripulendo i graffiti, scritte come "Amnistia totale" e "Stato italiano assassino".
Intanto la Procura di Roma aprirà un'inchiesta sugli attacchi alle sedi diplomatiche di Berlino - dove e è stata incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario diplomatico in servizio all’Ambasciata d’Italia - e di Barcellona. A piazzale Clodio sono attese nel prossime ore le informative dei carabinieri del Ros e della Digos per avviare formalmente i fascicoli di indagine. I procedimenti saranno all’attenzione dei magistrati dell’antiterrorismo. La pista più accreditata, al momento, è quella anarchica come per l’attacco incendiario avvenuto a dicembre ai danni del primo consigliere dell’ambasciata italiana Susanna Schlein, sorella della candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein esponente del partito democratico, con l’incendio dell’auto.
L'attentato alla Schlein, infatti, avvenne la notte del 2 dicembre scorso quando venne data alle fiamme l’auto della diplomatica, mentre venne trovata una bomba molotov, inesplosa, vicino a una seconda auto parcheggiata sotto l’abitazione. Sei giorni dopo, l’8 dicembre, gli anarchici greci rivendicarono la responsabilità del gesto: il gruppo "Carlo Giuliani revenge nuclei", in un testo pubblicato su Internet, aveva espresso solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame da ottobre, perché sottoposto al 41bis, per aver gambizzato nel maggio del 2012 Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare.