Il vertice Nato
Crosetto a Ramstein, "aumento esponenziale": Russia, cosa ci aspetta
Non c'è parere unanime tra i Paesi membri della Nato sull'invio di carri armati Leopard 2 in Ucraina e dunque non è stata presa nessuna decisione al vertice di Ramstein, in Germania. Ad annunciarlo il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, secondo quanto riportato dal Guardian. La Polonia, insieme a Francia e Gran Bretagna, sono i Paesi che sostengono con maggiore forza la necessità di rifornire di tank l'esercito ucraino in lotta contro i russi. Non a caso, Blaszczak ha detto di essere ancora "convinto che la costruzione della coalizione" sui Leopard "si concluderà con un successo". Questo perché "i ministri della Difesa di 15 Paesi si sono incontrati a margine della conferenza di oggi e abbiamo parlato di questo argomento".
Lo stesso segretari generale della Nato Jens Stoltenberg è andato in pressing chiedendo di aumentare la produzione di armi e munizioni ai membri del Patto atlantico, lodando apertamente l'atteggiamento propositivo di Polonia, Francia e Gran Bretagna e ringraziando il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin per la leadership degli Stati Uniti nel fornire aiuti militari molto significativi all'Ucraina. "Non rallenteremo, continueremo a spingere" nell'aiutare l'Ucraina, ha confermato Austin.
Per l'Italia era presente il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha avvertito: "Ci aspettiamo nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra che andranno ad aggiungersi a quelli missilistici portati dalla Russia in quest'ultimo periodo". Serve, ha sottolineato, un aiuto immediato: "Bisogna passare dalle parole ai fatti nel più breve tempo possibile". Ogni nazione contribuirà fornendo materiale militare (batterie antimissili e mezzi terrestri) per aiutare la difesa ucraina a fronteggiare il peggioramento del conflitto che rischia di esserci nei prossimi mesi. Verrà inviato, inoltre, materiale civile, come gruppi elettrogeni, tende e vestiario. L'Italia, ha concluso Crosetto, continuerà a fare la sua parte e lo ha confermato anche durante i diversi incontri avuti a margine della riunione dell'Ukraine Defense Contact Group.