La lunga mano
Pavel Antonov morto "suicida": l'orrore di Putin arriva in India?
Un altro deputato russo "suicidato". Un'altra storia dell'orrore in cui ogni elemento sembra ricondurre a Vladimir Putin, lo zar sanguinario, il presidente con le mani sporche di sangue. E non solo il sangue degli ucraini, ma anche di tutti gli oppositori e dissidenti che si sospetta aver fatto uccidere nel corso della sua parabola ormai più che ventennale.
L'ultimo terrificante capitolo arriva dall'India, dove Pavel Antonov, parlamentare russo del partito Russia Unita - ovvero il partito di Vladimir Putin - è stato trovato morto domenica sera, anche se la notizia è trapelata soltanto negli ultimi minuti. Antonov è morto dopo una caduta dal terzo piano di un hotel di Rayagada, nello stato dell'Odisha. Si parla di "suicidio", ma francamente è difficile crederlo.
Secondo quanto ipotizzato dai media indiani, Antov - che è stato ritrovato senza sensi in una pozza di sangue - potrebbe essersi suicidato in seguito alla depressione per la scomparsa, avvenuti due giorni prima, dell'amico Vladimir Budanov, morto "apparentemente per un attacco cardiaco". Il punto è che Antonov si trovava in India, dunque ben lontano dalla Russia e dal Cremlino, perché lo scorso giugno aveva criticato in modo aspro la guerra di Putin, l'orrore scatenato in Ucraina. E putacaso, ora Antonov è morto, così come sono morti molti di coloro che hanno osato "eccepire" sulla cosiddetta "operazione militare speciale".
Budanov, l'amico morto per "apparente attacco cardiaco", anche lui russo, faceva parte di un gruppo di quattro persone arrivate all'hotel in India soltanto qualche giorno prima per festeggiare il 66esimo compleanno di Antov.