Senza spiegazioni
Covid, apocalisse in Cina: "Nessun numero", la decisione scatena terribili sospetti
Niente più dati per nascondere la verità sui morti di Covid? Il sospetto sorge dopo che - senza dare alcuna giustificazione - la Commissione cinese per la Sanità che negli ultimi tre anni ha pubblicato dati giornalieri sui casi di Covid ha annunciato che non rilascerà più dati. "Le informazioni pertinenti sul Covid saranno pubblicate dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie per riferimento e ricerca", ha fatto sapere la Commissione citata dalla Reuters, senza tuttavia specificare i motivi del cambiamento o la frequenza con cui le autorità sanitarie cinesi aggiorneranno le informazioni sulla pandemia.
"D'ora in poi, il Centro cinese per il controllo delle malattie non rilascerà informazioni sulla pandemia su base giornaliera", ha affermato la Commissione in un breve comunicato. Nelle ultime settimane le autorità sanitarie avevano già smesso di divulgare il numero di contagi che, secondo i loro standard, erano considerati asintomatici. Inoltre, la fine dell’obbligo di sottoporsi ai test di routine per la maggior parte della popolazione ha comportato una rilevazione dei casi significativamente inferiore rispetto all’effettiva diffusione del virus, poiché hanno ricevuto il via libera coloro che erano asintomatici e coloro che presentavano sintomi lievi.
L’ultima comunicazione ufficiale, pubblicata venerdì, riportava solo 4.128 nuovi contagi e nessun decesso, collocando la somma dei contagi sintomatici dall’inizio della pandemia a quasi 400mila e il numero dei decessi a 5.241. Tuttavia, il presunto verbale di una riunione della Commissione sanitaria nazionale ripreso da Bloomberg indicava che il numero reale di nuovi contagi giornalieri avrebbe potuto raggiungere i 37 milioni e che, nei primi giorni di questo mese, circa 248 milioni di persone - il 18 per cento della popolazione nazionale - ha contratto il virus.
Anche questa settimana l’Organizzazione mondiale della sanità si è detta "molto preoccupata" per l’evoluzione della pandemia in Cina e ha chiesto "maggiori informazioni" al riguardo. Pechino ha risposto che ha condiviso i suoi dati "in modo puntuale e trasparente".